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Tutti insieme per contare nelle Marche

| La vera questione è quanto contiamo nella nostra regione. Anche una nuova provincia sarebbe inutile se non sciogliamo questo nodo. E' tempo di riflettere sul ruolo complessivo di un territorio trainante in molti settori ma incapace di contare.

di Gino Troli

Non è più tempo di divisioni. Prosegue nella nostra provincia il dibattito sulla nascita della nuova provincia di Fermo; nel frattempo Ascoli deve svolgere nel migliore dei modi la sua funzione di capoluogo cercando di valorizzare tutte le potenzialità presenti nel nostro territorio; San Benedetto vive con sempre maggiore disagio la sua condizione di capitale economica del Piceno senza però svolgere o rivendicare nessuna funzione guida a nessun livello.
Si potrebbe dire che questa è solo una somma di disagi che tutte e tre le città vivono ognuna a suo modo e con scarsa convinzione che qualsiasi nuovo orizzonte amministrativo si venga a creare, esso possa realmente cambiare le carte in tavola.

La verità è una ed incontrovertibile: solo l'unione di questi tre territori,delle tre vocazioni diverse, delle tradizioni storiche ed economiche che esse rappresentano può costituire la  svolta di fronte alla vera questione. Quale?
Presto detto. Contare di più nelle Marche, pesare cioè come deve pesare una provincia importante nelle decisioni cruciali(sanità,sistema finanziario,turismo,politica delle infrastrutture), portando in queste scelte da fare il peso di un territorio strategicamente importantissimo per lo snodo che rappresenta rispetto all'Italia meridionale che cresce, alle nazioni dell'Adriatico che sopraggiungono, alla Capitale, Roma, che deve trovare il suo raccordo con le Marche attraverso il suo Sud, la Salaria, il collegamento abbruzzese e la storica presenza che i Piceni hanno avuto a Roma.
Nessuna decisione può essere presa senza che il Piceno ne sia protagonista.

Come si è visto ho voluto mettere da parte la questione della nuova provincia: si farà, non si farà,non è questo il vero nodo.
Il nodo è "noi" nelle Marche, il nostro peso specifico, la nostra capacità di incidere o, meglio, il nostro contributo a costruire una regione che, non solo nella istituzione governativa delle Marche,ma ad ogni livello decisionale di rilievo sia ridisegnata come una regione realmente al plurale senza centralismi o peggio senza "centrismi".

Questo giornale in rete ha già all'interno delle sue rubriche questa logica di territorio compatto che non vuole indebolirsi,ma che vuole contare, e lo fa anche attraverso uno strumento di informazione come questo, all'avanguardia nelle Marche, che può essere il vero terreno di un confronto e di un incontro.

Comunque vada e qualunque sia lo scenario futuro,questo pezzo di Marche deve essere protagonista, perché più silenziosamente,ma forse più concretamente, ha fatto e sta facendo l'immagine delle Marche in Italia.

16/02/2003





        
  



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