La presunta chiusura del Centro Studi Polizia di Stato di Fermo sta diventando un caso.
Il Centro accoglie una sessantina di ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia orfani del personale della Polizia.

L'intera vicenda, dopo l'annuncio da parte della direttrice Maria Adelaide Colombo ai dipendenti della struttura della chiusura si sta facendo ingarbugliata.
Nella tarda mattinata di ieri è sopraggiunta al sindaco di Fermo, Saturnino Di Ruscio, una comunicazione da parte della segreteria dell'on. Mantovano (An), sottosegretario al Ministero dell'Interno, in cui si smentivano le voci della chiusura del Centro Studi , anzi in cui si sarebbe parlato addirittura di un potenziamento.
Contemporaneamente il dottor Roberto Sgalla, Consigliere delegato del Fondo di assistenza Ps, presente ieri a Fermo, confermava invece la chiusura del Collegio.

“A questo punto – ha detto il sindaco Di Ruscio- ho ritenuto necessario inviare una nota scritta agli organi competenti chiedendo un chiarimento ufficiale sulla questione. In ogni caso invito le forze politiche che sostengono questa maggioranza a farsi carico del problema ed ad attivarsi affinché il Centro Studi e il collegio di Polizia di Stato non vengono smantellati e con essi una parte della città”.
Il sindaco, comunque, ha proposto una soluzione per dirimere la questione in quanto considera la struttura estremamente importante per Fermo. “Le  soluzioni per venire incontro alle eventuali esigenze contabili del Centro non mancano davvero, sempre che ci sia la disponibilità da parte degli organi competenti”.

Ecco allora che ha suggerito che se le motivazioni addotte sono di tipo prettamente economico “assicuro – ha detto – che questa amministrazione intende farsi carico del problema mettendo in campo molteplici iniziative quali ad esempio l'attivazione di convenzioni con gli Ersu delle università di Ancona e Macerata per l'alloggio degli studenti che frequentano i Corsi universitari a Fermo, oppure la valorizzazione economica delle proprietà immobiliari del Centro Studi.