Le delibere approvate il 25 novembre 2002 dalla Giunta del Comune di San Benedetto e, precisamente, le 297, 298, 299 e 300, per l'appalto dei servizi sociali alla Cooperativa ‘Filo d'Arianna', al Consorzio cooperative sociali COPNET e alla Cooperativa ‘La Picena', sono di ‘dubbia legittimità'. Di qui, anticipa il dirigente del Settore Attività Sociali, Roberto De Berardinis, ai presidenti delle cooperative, "il sottoscritto e, comunque, l'Ente, trovansi nell'impossibilità di provvedere all'adempimento delle proprie obbligazioni nascenti dai suddetti atti, né, fatta eccezione per il servizio di assistenza all'autonomia e alla comunicazione delle persone in situazione di handicap, possono, sin da ora e per il futuro, riconoscere l'utilità delle prestazioni eventualmente effettuate". In parole povere, i servizi espletati dalle cooperative sociali non avranno la copertura finanziaria.

La pecca evidenziata nella richiesta di esame delle delibere della Giunta, avanzata dai consiglieri comunali dell'opposizione, al Collegio dei Revisori dei Conti, è stata confermata dal presidente Arcangelo Caputo e dai membri Giovanni Silvestri e Mario Grannò, nel documento inviato al sindaco Martinelli, protocollato il 4 marzo: "Il rinnovo della convenzione con le cooperative sociali con l'istituto della proroga deve mantenere inalterati oggetto e soggetti del rapporto… Il rinnovo è di dubbia legittimità, perché affidato ad un soggetto diverso dal precedente assegnatario". Per questo, il Collegio dei Revisori dei Conti, "propone il riesame delle delibere, sia in termini di competenza che d'applicazione delle normative al sistema dell'affidamento".

Le delibere approvate il 25 novembre 2002 dalla Giunta del Comune di San Benedetto e, precisamente, le 297, 298, 299 e 300, per l'appalto dei servizi sociali alla Cooperativa ‘Filo d'Arianna', al Consorzio cooperative sociali COPNET e alla Cooperativa ‘La Picena', sono di ‘dubbia legittimità'. Di qui, anticipa il dirigente del Settore Attività Sociali, Roberto De Berardinis, ai presidenti delle cooperative, <il sottoscritto e, comunque, l'Ente, trovansi nell'impossibilità di provvedere all'adempimento delle proprie obbligazioni nascenti dai suddetti atti, né, fatta eccezione per il servizio di assistenza all'autonomia e alla comunicazione delle persone in situazione di handicap, possono, sin da ora e per il futuro, riconoscere l'utilità delle prestazioni eventualmente effettuate>. In parole povere, i servizi espletati dalle cooperative sociali non avranno la copertura finanziaria. La pecca evidenziata nella richiesta di esame delle delibere della Giunta, avanzata dai consiglieri comunali dell'opposizione, al Collegio dei Revisori dei Conti, è stata confermata dal presidente Arcangelo Caputo e dai membri Giovanni Silvestri e Mario Grannò, nel documento inviato al sindaco Martinelli, protocollato il 4 marzo: "Il rinnovo della convenzione con le cooperative sociali con l'istituto della proroga deve mantenere inalterati oggetto e soggetti del rapporto… Il rinnovo è di dubbia legittimità, perché affidato ad un soggetto diverso dal precedente assegnatario". Per questo, il Collegio dei Revisori dei Conti, "propone il riesame delle delibere, sia in termini di competenza che d'applicazione delle normative al sistema dell'affidamento".