Intervista al Presidente Colonnella sulla pace
| Ha senso manifestare per la pace a guerra iniziata?
di Mimmo Minuto
La Provincia di Ascoli Piceno ha promosso in collaborazione con le Province di Macerata, Teramo, Rieti, Perugia e il Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace, una marcia per la pace che avrà luogo sabato 29 marzo prossimo con partenza dal Santuario di San Giacomo della Marca di Monteprandone e arrivo alla Rotonda Giorgini di San Benedetto. Abbiamo intervistato il Presidente della Provincia di Ascoli Pietro Colonnella per conoscere i dettagli dell'iniziativa.
Ha ancora senso manifestare per la pace a guerra iniziata?
"Le motivazioni rimangono intatte - spiega Colonnella - Prima dell'inizio dei bombardamenti manifestavamo per scongiurare il pericolo della guerra. Ora manifestiamo per far sì che l'attacco all'Iraq cessi prima possibile e per rafforzare, non solo per la guerra in Iraq ma anche per il futuro, il ruolo della diplomazia. L'obiettivo è far capire che lo strumento privilegiato per combattere anche le dittature più sanguinare come quella di Saddam Hussein e il terrorismo internazionale non possono essere le armi, ma il dialogo e la concertazione tra tutti i Paesi. Per questo motivo è prioritariamente indispensabile restituire e rafforzare all'Onu un ruolo efficace"
La Chiesa è impegnata in prima linea per l'affermazione della pace. Questa presenza così forte può aiutare il processo di pace?
"La posizione della Chiesa e le parole forti usate dal Papa hanno contribuito in maniera straordinaria a stimolare le coscienza di milioni di cattolici in tutto il mondo, così come il medesimo effetto hanno sortito gli appelli dei massimi esponenti di altre confessioni religiose. Lo stesso vescovo di San Benedetto, Mons. Gestori, è stato autore sulla stampa di un intervento di grande intensità ed efficacia. Questa grande mobilitazione serve anche a ricordare che la pace e la sua ricerca, un'azione spesso intralciata da insidie e ostacoli, non sono esercizi retorici, ma obiettivi che vanno perseguiti con impegno e ostinazione. Non si può affermare genericamente che tutti sono per la pace, anche chi all'occorrenza scatena una guerra.
A conferma dell'importante ruolo svolto dalla Chiesa abbiamo voluto che la marcia iniziasse proprio dal Santuario di San Giacomo della Marca, un santo francescano che fece della sua vita una missione di pace in tutto il continente europeo".
Alla marcia le Province organizzatrici sfileranno con i propri gonfaloni così come faranno gli Enti Locali aderenti. La manifestazione si concluderà nel pomeriggio alla Rotonda Giorgini di San Benedetto con gli interventi di Mons. Vinicio Albanesi, fondatore della Comunità di Capodarco e del senatore Sergio Zavoli.
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25/03/2003
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