Convegno sui congedi parentali e nuovi diritti per la conciliazione dei tempi e del lavoro
| ANCONA - Un diritto e non un privilegio chiedere congedi per le cure della famiglia per la formazione.
Lea Battistoni ( Ministero Welfare): Nelle Marche delle piccole e medie imprese la legge 53/2000 è uno strumento applicato pochissimo: come in tutta Italia non si conoscono adeguatamente le opportunità e le ricadute positive anche per la produttività.
Un momento di informazione necessario a far conoscere meglio e affermare maggiormente i diritti che una legge innovativa come quella sui congedi dal lavoro per le cure familiari, ha sancito. Era la principale finalità del convegno, promosso dalla Regione Marche, dalla Commissione regionale Pari Opportunità e dalla Consigliera regionale di Parità, che si è svolto presso la Facoltà di Economia ad Ancona .
Lo stesso titolo del seminario, "Guida ai congedi parentali. Nuovi diritti per conciliare tempi di vita e di lavoro" riassumeva i principali punti che questa legge, la 53 del 2000, ha esaltato e collegato: la redistribuzione dei ruoli all'interno della famiglia, sostenendo la maternità e la paternità, ma anche la cura di parenti malati o familiari disabili, di figli adottivi o in affidamento; il diritto ad assentarsi dal lavoro per la propria formazione professionale e la conciliazione dei tempi di lavoro con la vita familiare . Un tema quest'ultimo, che la Regione Marche ha già affrontato e che sostiene attraverso la legge regionale 27 del 2001 sul coordinamento dei tempi e orari per le città .
Ma la difficoltà di applicazione delle legge 53/2000 sta proprio nella nuova marcia che ha voluto imprimere: non una legge assistenziale , ma integrata fra diversi settori - lavoro, sociale, formazione- né una mera applicazione burocratica, ma un cambio di mentalità nelle politiche di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e delle pari opportunità. Principi che spesso si infrangono nei conflitti all'interno dei luoghi di lavoro e nelle discriminazioni nei confronti di chi chiede congedi per le cure della famiglia.
"Una famiglia come quella marchigiana profondamente cambiata", - ha sostenuto il presidente del Consiglio regionale Luigi Minardi, in apertura dei lavori. " E' cambiata la famiglia - ha detto- perché è cambiato il modo di vita e il comportamento delle donne marchigiane: bassa fecondità ( 1,3 figli ); la classe di popolazione tra 0 e 19 anni si ridurrà in trent'anni dalle 360 mila unità attuali a 174 mila. In 15 anni le famiglie marchigiane con 1 bambino sono passate dal 39 al 25 per cento e invece quelle con un anziano, aumentate dal 28 al 35 per cento. E anche se nelle Marche la rete di solidarietà alla famiglia è fortissima, ci sono segni evidenti che è strategico adeguare gli strumenti legislativi e valorizzare quelli esistenti a sostegno alle donne che lavorano e alla famiglia."
L'assessore regionale alle Pari Opportunità, Lavoro e Formazione, Ugo Ascoli ha svolto una relazione sull'impianto normativo della legge in sostituzione dell'On. Livia Turco che non ha potuto prendere parte al convegno per sopraggiunti impegni parlamentari.
"Una legge di impronta universalistica- ha spiegato Ascoli- in cui il filo dell'esigibilità dei diritti e dell'integrazione lega tutte le problematiche: la sanità, la formazione, il lavoro, l'istruzione. Si esaltano due grandi diritti : alla cura e alla formazione . Non un privilegio , né un piacere concesso , ma un diritto, congedarsi dal lavoro anche per studiare e formarsi o per prendere in carico un familiare. E poi il riconoscimento del nucleo familiare convivente, perché tutte le persone che hanno bisogno di cura possano e devono esigere questo diritto. "
In una realtà come quella marchigiana, intessuta di una rete di piccole e medie imprese con pochi addetti, questo strumento normativo è applicato pochissimo, sia dal punto di vista dei congedi che della formazione, che della riorganizzazione dei tempi di lavoro. " Di qui - ha sottolineato Ugo Ascoli - l'esigenza di una ricognizione capillare che faccia il punto della situazione per poi poter rimuovere le difficoltà e stilare linee operative finalizzate sia alla redazione di piani di riorganizzazione del lavoro sia dei tempi e orari delle città."
Una sessione del convegno è stata dedicata alla presentazione di una guida, realizzata dalla Regione in 100 mila copie, che sarà distribuita in molti punti informativi e nei centri per l'impiego. La "Guida ai congedi parentali", nata dall'idea di una rete di donne , di cui si sono fatte promotrici la Commissione regionale pari opportunità e la Consigliera regionale di Parità raccogliendo le esigenze di informazione di molte lavoratrici e lavoratori, è uno strumento di facile lettura che offre tutte le indicazioni in materia.
Lea Battistoni, direttrice dell'Impiego al Ministero del Welfare, intervenuta al convegno, ha detto che ormai per aumentare l'occupazione si può contare solo sull'entrata delle donne nel mercato del lavoro, che invece ne escono attorno ai 39 -40 anni. Non solo perché espulse dalle aziende ma proprio per le difficili condizioni di vita da conciliare con i tempi di lavoro e le esigenze dell'educazione dei figli, condizioni che non consentono di rimanere nel mercato. Molte donne fanno figli in età avanzata e, contemporaneamente, hanno genitori anziani da curare. Si parla di flessibilità del lavoro ma le aziende la praticano poco. Le imprese non hanno ancor ben compreso le opportunità che questa legge offre, come per esempio ( art. 9) il finanziamento per progetti di riorganizzazione flessibile del lavoro e del modello di impresa che anche quest'anno possono contare su 20 miliardi di lire più dieci miliardi dello scorso anno. Opportunità che si offrono proprio a realtà imprenditoriali medio-piccole come quelle marchigiane. Bisogna allora valorizzare strumenti come la legge 53 che non è assistenziale, nè essenzialmente sociale, ma una legge che intende affermare politiche di conciliazione insieme a politiche di sviluppo economico."
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27/03/2003
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