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Ascoli, drammatizzare non serve, ma stare attenti sì

| ASCOLI PICENO - La sconfitta interna col Venezia è stata presa male da tifosi bianconeri

di Peppe Ercoli

Se c'è un atteggiamento pericoloso nel calcio è quello di esaltarsi troppo quando le cose vano bene e di affliggersi quando, al contrario, i risultati non arridono ai propri colori.
E' quello che sta succedendo ai tifosi dell'Ascoli che hanno preso molto male la seconda sconfitta stagionale casalinga con un Venezia che non è davvero parso niente di che. Bene fa dunque mister Pillon ad invitare a non far drammi di questa sconfitta col rischio di rovinare quanto di buono è stato fatto nella prima parte della stagione. Andiamo verso la parte decisiva del campionato e non è consigliabile far sì che il nervosismo condizioni il lavoro.

Questo premesso, vanno comunque fatte delle considerazioni sul momento che l'Ascoli sta vivendo anche perché ,se ad un rendimento negativo in trasferta si prende la pessima abitudine di aggiungervi anche qualche balbettio di troppo al Del Duca, c'è da preoccuparsi, eccome.

A differenza della precedente sconfitta interna col Vicenza, stavolta i bianconeri, oltre a perdere, hanno pure giocato molto male. Perché?
Perché la difesa, un tempo, fra le migliori del torneo (soprattutto in casa) ormai da diversi turni fa acqua da tutte le parti subendo reti plurime. Il problema è poi che Pillon ha già sperimentato tutte le alternative dando spazio ai vari Zini, Montalbano, Savini, Tangorra, Tentoni, Aronica. I risultati però non sono stati positivi.

Problemi domenica anche a centrocampo dove, se Montesanto recupera palloni, Fontana non riesce più a smistarli con oculatezza. Se ci mettiamo anche un Brienza abulico, un Lavecchia che è l'ombra di se stesso, La Vista che non decolla e un Bruno sempre spalle alla porta, la frittata è fatta.

Occorre voltar pagina a partire dal match di domenica prossima a Messina. Pillon dovrà lavorare per ricompatare il gruppo e restituire a tutti anche una buona condizione fisica. Non siamo all'allarme, ma occorre tenere alta la guardia per non rischiare oltre il lecito di rovinare un campionato fin qui positivo.

03/03/2003





        
  



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