Donne leader per vocazione: 8.000 le donne occupate nella metalmeccanica
| ASCOLI PICENO - Secondo la Cna, 78.831 nelle Marche guidano le aziende. "Meglio degli uomini".
Sono lavori " da uomo". E forse piacciono per questo. Le troviamo alla guida di un tir, nelle autoofficine. Sono le marchigiane che hanno scelto un lavoro fino a poco tempo fa ritenuto poco femminile: sempre di più, anche se gli stereotipi sono duri a morire. L'incremento del tasso di attività nella nostra regione é dovuto soprattutto alla crescita della partecipazione femminile al mercato del lavoro.
Tra il terzo trimestre del 2001 e lo stesso periodo del 2002 il tasso di occupazione per le donne si é incrementato di oltre 3 punti percentuali contro una media generale di 1,2.
Un risultato dovuto anche alla flessibilità delle donne che scelgono anche settori fino a poco tempo fa ritenuti " maschili .
Uno degli esempi più calzanti sono le tante donne occupate nel settore metalmeccanico. Modificando profondamente il modo di lavorare, le nuove tecnologie consentono oggi, una serie di opportunità fino a ieri impensabili.
Nella nostra regione gli occupati totali sono 419.000 di questi
184.000 nelle attività produttive (120.000 maschi e 64.000 femmine).
Nella nostra regione, secondo le stime di Cna e Confartigianato, sono circa 8.000 le donne che lavorano nel settore della metalmeccanica: dagli stampi all'elettronica alla lavorazione di metalli.
Anche le donne marchigiane sono sempre più e sempre meglio inserite nei settori produttivi. Molte sono le imprenditrici. Un mondo del lavoro che é cambiato e che le stesse donne, con la creatività che le contraddistingue hanno contribuito a cambiare. Le donne in Italia sono salite fino al 41% per cento della popolazione lavorativa, con punte di oltre il 50% in molti settori del terziario.
Una presenza numerica consistente, cui non corrisponde uguale peso nei posti di responsabilità: solo nell'8% dei casi gli incarichi dirigenziali delle grandi aziende sono ricoperti da donne. Differenze sostanziali tra l'occupazione nei due sessi si rendono ben visibili all'interno dell'industria e del terziario si evidenziano settori che registrano tradizionalmente un tasso di presenza delle donne molto basso, come per esempio: l'edilizia (6, % del totale), i trasporti pubblici , mentre settori ad alta presenza femminile risultano il commercio , la sanità pubblica e privata , le mense aziendali, l'istruzione privata , i servizi alla persona e le imprese di pulizie.
Ed é è in costante aumento, ricordano Confartigianato e Cna, anche il numero delle donne artigiane. Nelle Marche, le imprese artigiane al femminile sono circa 13.000 . In tutta la Regione sono invece 78.831 le donne che ricoprono cariche di responsabilità aziendale. La maggior parte in provincia di Ancona dove sono 22.131, poi Ascoli Piceno con 19.806, Pesaro e Urbino 19.224 e Macerata con 17.670.
Negli ultimi cinque anni il numero totale delle imprenditrici é
cresciuto del 50% e il 35% delle nuove aziende ha al timone una donna.
Le donne, costituiscono attualmente il 52% della popolazione nel
nostro Paese , pur non adeguatamente rappresentate nelle istituzioni, stanno divenendo "soggetto protagonista" nella società . Non dobbiamo comunque pensare, che la democrazia passa attraverso la omologazione bensì attraverso il rispetto delle differenze.
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05/03/2003
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