Una specializzazione dell'Istituto d'Arte viene soppressa, insorgono Ricci e Franceschetti
| FERMO- Il "Preziotti" perderà "Architettura e Arredo-Disegno Industriale.
di Diana Marilungo
I tagli delle specializzazioni all'Istituto D'Arte 'Ugo Preziotti' di Fermo sono diventati argomento di dibattito politico e di un'interrogazione regionale. Sul tema intervengono il vice presidente del Consiglio Regionale, Pino Ricci (La Margherita), firmatario dell'interrogazione ed il presidente della Commissione Bilancio, Fausto Franceschetti (Ds). Ambedue gli esponenti politici del centrosinistra regionale sono contrari ai tagli subiti dall'istituto d'Arte fermano.
Riguardo la soppressione della specializzazione 'Architettura e Arredo-Disegno Industriale' al 'Preziotti' , Ricci precisa che "'la decisione adottata dal C.S.A. di Ascoli Piceno incida profondamente sulle scelte per il futuro, determinando comprensibile angoscia e disorientamento e come l'ipotizzato 'risparmio' sarebbe insignificante dal punto di vista dell'organico, ma potrebbe risultare penalizzante sul piano culturale e tecnico per l'ambito territoriale del Fermano".
Ricci evidenzia anche che "l'eventuale trasformazione della classe in monosezionale determinerebbe, comunque, l'impossibilità di attuare una didattica efficace ed espletata con la sicurezza prevista dalla legge 626 del '94, in quanto un solo docente non potrebbe garantire l'uso adeguatamente guidato di macchinari complessi e pericolosi". L'indirizzo di 'Disegno Industriale' del 'Preziotti' è l'unico delle Marche.
Secondo Franceschetti "si intravedono subito nella nostra zona le prime conseguenze della politica scolastica di questo governo e della Ministra Moratti . Sembra, ad esempio, che in una scuola prestigiosa come l'Istituto Statale d'Arte Preziotti di Fermo, i tagli alle risorse destinate all'istruzione comporterebbero sia la riduzione delle classi pur in presenza di un aumento degli studenti iscritti, che la cancellazione di due specializzazioni come ceramica e conservazione e restauro dei beni culturali, quest'ultima addirittura unica nella Regione Marche, contribuendo ad impoverire ulteriormente l'offerta formativa nell'intero territorio.
Da questi dati concreti si evince con chiarezza quanto poco ha a che fare la riforma del sistema scolastico, propagandata in TV questi giorni dalla Moratti spendendo i soldi tolti alle scuole, con la formazione degli studenti e gli sbocchi professionale presenti nel territorio. E' inaccettabile che gli studenti di alcune specializzazioni della nostra scuola d'arte, ma la cosa si verifica in tutti gli istituti nel paese, siano messi nella impossibilità di completare il proprio obbligo formativo nella specializzazione scelta, conseguendo un titolo di studio legalmente spendibile.Credo sia necessario un impegno comune volto a far revisionare il decreto ministeriale e contemporaneamente occorre che chiunque deve assumere decisioni in questa fase di transizione, a partire dalla direzione scolastica regionale, lo faccia utilizzando tutte le deroghe possibili ed evitando interpretazioni burocratiche, salvaguardando così le attese, le aspettative ed i diritti degli studenti e delle loro famiglie".
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12/04/2003
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