Il deserto del Sinai
| SAN BENEDETTO - Continua il reportage di Antonella Roncarolo dal Mar Rosso.
di Antonella Roncarolo
Un'oasi.
Seconda parte del mini reportage della nostra redattrice dal Sinai
Il Sinai ha un prezzo altissimo da pagare, almeno per me : l'alzataccia alle sei di mattina.
Ma l'alba sul deserto meriterebbe ben altro sacrificio.
Osservando i colori che la luce disegna sulle rocce provo la stessa sensazione delle mie passeggiate sulle Dolomiti, quando incontro le trincee della prima guerra mondiale: come e' possibile uccidre di fronte a tanta bellezza ?
Il Sinai e' sempre stato una zona strategica e come tale zona di scontri di eserciti. Come non ricordare il 5 Giugno 1967 quando gli Israeliani, minacciati dal presidente egiziano Nasser aiutato dai sovietici e palestinesi, attacco' per primo e rase al suolo l' esercito egiziano.
Inizio' cosi' la guerra dei sei giorni durante i quali gli altri eserciti arabi furono sconfitti e Israele occupo' oltre al Sinai le alture del Golan, la Cisgiordania e Gerusalemme.
Qualcuno, romanticamente, scrisse che ancora una volta Davide aveva abbattuto Golia, ma tutto comincio' da li' o forse tutto fini' li'.
Oggi il Sinai e' una pista asfaltata percorsa da jeep colme di turisti.
Solo le guardie armate e gli innumerrevoli controlli ci ricordano che pace non e' un lemma del vocabolario di questa gente.
Avanzando nel deserto si scopre come il linguaggio sia limitato in questo immenso territorio: la parola deserto non puo' bastare per descrivere tanta varieta'.
Dalle montagne granitiche rosa all'alba ma poi cupe e monotone quando il sole diventa alto, alle arenarie scolpite dal vento.
Il colore della sabbia sempre simile a se stesso e' d' un tratto sovvertito da una colorata tribu' di beduini che si avvicina. Poi un episodio: tra cento turisti i beduini offrono solo a me il loro te' , e' un onore.
Forse perche' indosso la Kefia invece dei cappellini, forse perche' ho giocato con i bambini invece di scattare foto in ridicole pose.
E scopro come una bevanda dolce, in un piccolo bicchiere possa coniugare un sorriso tra noi, divisi da un legame incomprensibile e da culture agli antipodi.
2 parte)
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22/04/2003
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