I Magnifici cinque del "Leone d'Argento"
| SERVIGLIANO - Per la cultura, il lavoro, la solidarietà, la carriera e alla memoria.
Clementina Barucci: "Leone d'Argento" per la Cultura.
"Ha a cuore la ricerca. Le siamo grati per aver dedicato a Servigliano il primo Atlante Storico delle città italiane, grazie al quale il 'quadrato' storico di Virginio Bracci è conosciuto in vari Paesi europei". Nata a Roma nel 1948, è docente di Storia dell'urbanistica e di Storia dell'architettura Contemporanea presso la Facoltà di Architettura di Reggio Calabria.
Mario Di Biagio, premio alla Carriera.
"Direttore della locale filiale della Carisap dal 1946 al 1973. Con i suoi consigli e sostegno ha favorito, negli anni Sessanta e Settanta, lo sviluppo di molte attività commerciali e imprenditoriali di Servigliano e paesi limitrofi, operando sempre con umanità e saggezza". Nasce a Servigliano il 31 luglio 1913.
Marisa Galli, premio alla Solidarietà.
"Nel Natale 1966 ha avviato con don Franco Monterubbianesi l'attuale realtà internazionale della Comunità di Capodarco. Sempre disponibile a incontrare, ascoltare e dialogare con gli altri, sorretta dalla grande fiducia verso ogni persona e dalla sincera carità cristiana, esprime grandi ideali umani di saggezza e solidarietà". Nasce da Alessandro Galli e Pierina Gonfaloni il 9 agosto 1930.
Enzo Iena, riconoscimento al Lavoro.
"Persona garbata, ha onorato con grande dignità la vita sociale. Disponibile ad ascoltare e a dare il suo proverbiale contributo, ha dedicato la sua preziosa opera ai lavori dei campi, all'allevamento del bestiame, alla trasformazione dei prodotti tipici della terra e si è prodigato nelle antiche arti della civiltà contadina con grande spirito di adattabilità, maestria ed abilità. Ha speso la sua vita nel lavoro, affrontato con serenità virgiliana". Nasce il 27 ottobre del 1931.
Mons. Augusto Curi, premio alla Memoria.
"Docile di carattere, responsabile della sua missione, seppe accattivarsi la stima e l'affetto di quanti lo conobbero anche per la sua non comune cultura, profondamente convinto dei dettami del Vangelo che mise sempre in pratica ovunque fosse chiamato dai superiori come parroco, Vescovo di Cagli e Pergola (1918-1925) e Arcivescovo di Bari (1925-1933)".
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27/04/2003
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