Vivere a 365 gradi
| Incontro per giovani promosso dai GEN - Generazione Nuova del Movimento dei Focolari.
700 giovani dell'Emilia Romagna e Marche si sono ritrovati il 22 e 23 marzo a Loppiano (Incisa Valdarno - FI), la cittadella internazionale dei Focolari. Attraverso musica, mimi, rappresentazioni sceniche e testimonianze i Gen - Generazione Nuova del Movimento dei Focolari - hanno proposto il loro stile di vita basato sul Vangelo, sull'amore vissuto nella vita di tutti i giorni e nelle più varie situazioni.
"Ho capito che c'era Qualcuno che teneva la regia della mia vita. Ho imparato a fidarmi di Dio" racconta Gianmaria di Modena che, dopo aver attraversato una forte crisi esistenziale, ha scoperto che Dio è amore.
"Il nostro modello è Gesù e vogliamo realizzare il suo Testamento: 'che tutti siano uno'", dicono le gen di Faenza: vanno avanti insieme vivendo concretamente l'amore reciproco che porta a mettere in comune i beni materiali, il tempo, le idee, le esperienze, le gioie e le difficoltà di ogni giorno.
E' poi Chiara Lubich (fondatrice e presidente del Movimento dei Focolari) che, attraverso una conversazione-video, parla ai giovani dell'unità e della fratellanza universale e spiega come fare a costruire l'unità: amare tutti, vivere l'altro, amare concretamente non a parole ma a fatti, fino a che l'amore diventa reciproco e genera la presenza di Gesù: "Dove sono due o tre riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro" (Mt. 18,20).
Una proposta forte, in questo momento dominato dalla grave crisi internazionale, come testimonia Rainer, un gen degli Stati Uniti: "..anch'io, come tanti, pensavo che dovessero essere i politici a fare la pace, o i governi che sono in conflitto. Abitando qui a Loppiano con persone che vengono da tutto il mondo ho capito di più quello che dice il Papa, che "la pace comincia da noi". Non è sempre facile superare le difficoltà, capire come volersi bene veramente, ma questo impegno che viviamo ci fa sentire che stiamo già costruendo la pace, passo dopo passo. Qui ho conosciuto un ragazzo dell'Iraq e siamo amici e sento che questa guerra è una guerra contro la mia famiglia". E' lui che propone ai giovani di ritrovarsi ogni giorno all'appuntamento del "time-out", un minuto di silenzio e di preghiera per la pace che unisce i giovani di tutto il mondo alle 12 ora italiana.
Giovani capaci di sognare, i gen, ma anche di guardare alla realtà con gli occhi aperti e di reagire. Così Francesco di Iesi, che cerca ogni giorno di ricucire il rapporto conflittuale tra i genitori con la sua presenza e il suo ascolto; così Sara di Ascoli, che davanti a una malattia seria riscopre l'importanza di vivere il momento presente senza lasciarsi schiacciare dal dolore; mentre per Giuseppe di Parma la traumatica esperienza della morte di un fratello più piccolo si trasforma in un "momento di luce".
Anche la politica è un terreno per l'impegno dei gen ad amare tutti, come testimoniano Daniele (consigliere comunale a Russi - RA) e Monica (consigliere provinciale a Parma), e il rapporto di coppia, come raccontano Mariachiara e Lorenzo, non può essere un "mordi e fuggi" ma un dono reciproco nel pieno rispetto dell'altro.
"Questa giornata capita a proposito, dopo tre giorni dall'inizio della guerra" - ha commentato Francesca di Macerata tornando a casa - "abbiamo cominciato in 700 e possiamo andare avanti insieme per costruire la pace. Mi porto via una parola: fratellanza universale".
Per Fabio di Rimini questi giorni sono stati una grossa 'ricarica' perché "nella vita di tutti i giorni sono più i momenti in cui ci si farebbe prendere dallo sconforto&e vedere che ci sono persone che come te ci credono è molto incoraggiante!".
"Cercavo una spiritualità che si basasse sull'unità e la fraternità - ha detto Stefano - e questi giorni sono stati per me come un faro di luce".
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03/04/2003
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