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LA "PET THERAPY" : Il ruolo degli animali da compagnia nella società odierna

| Un connubio sempre più frequente tra medicina tradizionale e medicina alternativa.

di Agnese Mango*

E' sempre più frequente il connubio tra medicina tradizionale e  medicina alternativa (agopuntura, omeopatia, ecc.). Nella ricerca di trattamenti alternativi e/o integrativi a quelli della medicina tradizionale, un importante ruolo di supporto è da attribuire alla "pet therapy". Da molti anni studiosi di varie nazionalità si occupano di migliorare lo stato psicologico di specifiche categorie di pazienti mediante l'utilizzo di animali di affezione, praticano cioè la "pet therapy" con ottimi risultati.

Gli animali utilizzati in questa particolare terapia sono di varie specie: cani,gatti, ma anche pesci e cavalli, ognuno utilizzato per alcune specifiche patologie. Le applicazioni cliniche possono riguardare diverse situazioni: dall'aiuto a persone handicappate fisiche e mentali, agli anziani, ai disadattati sociali. Negli ospedali americani da anni sono  utilizzati "animali - mascotte" nei reparti di degenza. E' da sottolineare che l'interazione con l'animale deve essere sempre mediata dall'operatore, al fine di evitare rischi sia per  il paziente che per l'animale.
In Italia, sul trattamento terapeutico in questione, il legislatore non si era mai espresso nè per definire le figure professionali coinvolte, né per definire le possibilità ed i limiti dell'intervento.

L'accordo tra il Ministro della Salute, le Regioni e le Province di Trento e Bolzano del febbraio di quest'anno, ha stabilito, alcuni principi fondamentali per una corretta interrelazione tra l'uomo e i suddetti animali ivi compresa l'utilizzazione degli animali da compagnia da utilizzarsi nell'ambito della "pet-therapy " .

Alle Regioni spetta il compito  di agevolare la diffusione delle  tecniche anzidette adottando idonee iniziative. Viene così rafforzata la speranza  di una vita qualitativamente migliore non solo grazie all'utilizzo dei farmaci ma anche con una terapia innocua eppur in grado di  risvegliare nel paziente sentimenti  spesso sopiti dalle amarezze della vita.

* Dirigente ASL 12

08/04/2003





        
  



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