All'imbocco del porto di San Benedetto il fondale è sempre meno profondo: urge dragaggio per evitare problemi alle imbarcazioni in ingresso e in uscita, specie in caso di basse maree. Nei giorni scorsi la Regione Marche, nelle persone dell'Assessore al Bilancio Luciano Agostini e del dirigente del servizio Opere Pubbliche Vincenzo Marzialetti, aveva rivolto un invito ad intervenire al Genio Civile Opere Marittime di Ancona. D'altra parte, come apprendiamo dal comandante della Capitaneria di Porto di San Benedetto, capitano Alessandro Pajno, anche la Capitaneria aveva rivolto inviti: sia alla Regione, sia al Genio Civile. Quest'ultimo, pertanto, emerge come il soggetto 'incriminato', ovvero sollecitato da entrambi gli altri soggetti.

Pajno ci spiega che in base alla nuova normativa (novembre 2002) la Capitaneria non ha più la competenza in questo genere di interventi, con tutto che finché vigeva la vecchia avesse intrapreso l'opera di dragaggio, prelevando in anni recenti 100 mila metri cubi di sabbie all'imbocco del porto. Ora la situazione è tornata a livelli di guardia. La Capitaneria lo ha comunicato alla Regione e al Genio Civile, trasferendo tutta la documentazione necessaria.

"Il ritardo, conclude il capitano Pajno, è a questo punto inesplicabile. La stagione turistica incombe e si deve fare in fretta. Non si dimentichi neppure che le sabbie che si otterranno mediante queste operazioni potrebbero risolvere i problemi di erosione delle spiagge sorti ormai da mesi, naturalmente se le analisi igieniche lo consentiranno'.

Il comandante conclude con una nota polemica:
"Mi fa particolarmente piacere che il vostro giornale si rivolga alla Capitaneria, dandosi il caso di molte notizie di questi giorni (per esempio la notizia del presunto nuovo piano di spiaggia) per le quali non siamo stati consultati neppure dagli organismi proponenti. Non sto sollevando una questione di etichetta: la Capitaneria fornisce pareri vincolanti su provvedimenti di questo genere'.