Lettera aperta

Essere sambenedettesi quelli veri, significa essere orgogliosi delle proprie origini, andare fieri di quelle tradizioni e di quei luoghi che rappresentano un punto fermo nella nostra memoria ma soprattutto nel nostro vivere quotidiano.

Chi è scelto per amministrare la città dovrebbe, in ogni suo gesto fare richiamo a questi sentimenti che vanno difesi al di la di ogni colore o schieramento politico. Negli ultimi anni a noi sambenedettesi veri è mancato questo tipo di attaccamento, le scelte fatte sono ferite difficilmente rimarginabili.

L'ultimo episodio, quello della fontana della pinetina, luogo d'incontro di tante generazioni, è l'ennesima ferita che ha scatenato in me una reazione che esula da ogni ruolo se non di sambenedettese vero. Mi piacerebbe conoscere i motivi di tali comportamenti, vedere quel mucchio di terra ricoprire quella piccola fontana in cui tutti abbiamo giocato suscita una profonda indignazione.

La nostra città ha saputo sempre uscire dai sui momenti di crisi facendo richiamo alle sue origini così il nostro mare dopo aver rappresentato il centro dell'economia nel settore della pesca ha saputo regalarci anche una nuova opportunità con il turismo, così noi figli di quella generazione di marinai abbiamo seguito questo cambiamento divenendo imprenditori alberghieri o balneari, abbiamo lavorato per offrire nuove opportunità che purtroppo oggi segnano il passo a discapito di tali sacrifici.

La nostra città è cresciuta, ha cercato una propria identità nell'arte proponendosi come punto di riferimento di quella contemporanea cucendosi addosso abiti "griffati" Nespoli, Kostabi o Buy, ma anche questo percorso sembra essersi interrotto. La nostra città ha saputo sempre fare scelte precise guidata dalla voglia di emergere e di dimostrare tutto il suo valore, ma anche questa sua peculiarità oggi non sembra più essere un elemento distintivo.

La nostra città ha bisogno di ritrovare una precisa connotazione soprattutto di natura economica, offrire opportunità a quelle generazioni prima che queste "emigrino" verso realtà più dinamiche. Non si affronta il futuro cancellando il passato o meglio la storia, non si crea economia risparmiando poche centinaia di euro cancellando quella fontana, non si crea futuro senza un preciso progetto.

Il turismo, il commercio, le attività produttive in generale motore della nostra città chiedono un immediato intervento, concertazione tra le varie forze della città: politiche, sociali etc., che oggi navigano a vista senza una meta precisa ma soprattutto seguendo rotte completamente diverse.

Il nostro lavoro (per questo la città ci ha scelti) rappresenterà un piccolo seppur significativo tassello di una lunga e bellissima storia, quella sambenedettese, impegniamoci affinché non si traduca in un neo che le future generazioni vorranno cancellare.

*  Socialisti Democratici Italiani.