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Intervista di Konéro a Lugano Bazzani

| Tante amicizie nate dai libri. Un uomo di provincia alla corte dei poeti laureati.

di Konéro

Luzie Bazzani

Lugano Bazzani, poeta sangiorgese assai noto nelle Marche, questo mese compie 87 anni. Cogliamo l'occasione di questa intervista che ci ha rilasciato per augurargli di continuare ancora la sua attività letteraria, già ricca di parecchi volumi. Non ne proponiamo un elenco, per il quale rimandiamo ai cataloghi delle biblioteche della provincia. Ne proponiamo una foto insieme al poeta Mario Luzi, un ritratto di Vincenzo Massari ed una caricatura di Danilo Interlenghi.

Lugano, con tanti libri di poesia scritti come guardi alla tua vita passata e cosa speri di fare ancora per te e per gli altri?
La mia vita è stata bella e brutta al contempo, perché la gioventù, certamente bella in sé, inganna e fa apparire tutto bello e in questo mdo illude. La vita poi è brutta, perché l'umanità non ha ancora, come dire, svolto tutto il meglio di sé e spessissimo arriva perfino ad essere condizionata da un male originario: l'uomo è nato col suo stesso male, la sua natura sembra recare in sé il male.

Francesco Danese ti ha dedicato un intero volume in cui ricostruisce un po' la tua vita, i tuoi impegni letterari, e raccoglie giudizi critici e riconoscimenti ottenuti. Mi sembra pero' che qualcosa ancora manchi nella ricostruzione della tua biografia. Vorrei che tu ci facessi conoscere anche altri aspetti della tua vita. Per esempio:
Che libri leggevi tu, perfetto autodidatta, da bambino e poi da ragazzo e da adolescente? Quali ancora le tue letture preferite nella maturità?
Non riesco a fare delle periodizzazioni precise, ma ricordo bene che fra le prime letture c'erano i libri di Salgari, di Verne, libri di avventure pubblicate a puntate, romanzi d'appendice. Certo Ho letto Pinocchio, molto mi colpì Cuore. Più tardi i Fratelli Karamazov, Dostoewski. Ma devo dire che solo tardivamente ho cominciato a leggere i classici: la mia vera formazione linguistica è avvenuta coi giornali: l'Avanti, l'Unità.

Un libro che vorresti portare con te sempre?
Vorrei morire avendo un libro in mano, questo sì, ma mi rimane difficile decidere quale, perché  cambia di anno in anno, di mese in mese, il gusto della lettura, anche se amo tornare indietro alla poesia del 300, del 400, del 500. Io amo molto Ariosto.

Voglio insistere. In questo momento?
In questo momento ti direi la Bibbia, ma come si fa a stabilirlo così&si vorrebbe rileggere tutto..si vorrebbe parlare con tutti&comunicare è come respirare..

Paolo Ruffilli, poeta notissimo anche nelle Marche, ha voluto curare una tua raccolta qualche anno fa. I tuoi rapporti con importanti artisti italiani sono testimoniati dal tuo epistolario.
Che tipo di frequentazione  è stata la tua coi poeti più noti e con un grande del '900 come, per fare un nome, Mario Luzi?
Ho conosciuto davvero tanti artisti. Sono stati soprattutto rapporti epistolari nati dall'invio dei miei libri per i quali molti grandi mi ringraziavano. Spesso ne nasceva un'amicizia epistolare che in alcuni casi continua tutt'oggi. E poi ho conosciuto personalmente, senza poterr ricordare tutti, Martellini, Ruffilli, Barberi Squarotti e Mario Luzi. Comunque gli incontri personali sono stati pochi per motivi facilmente intuibili.

Vorrei concludere con una domanda più esistenziale. Puoi dirci chi è la persona che ti  è stata più vicino, anche oggi, a 87 anni.
Mia moglie. La persona che ha corretto una mia naturale tendenza poco pratica, troppo sognatrice. Poi .. mi ha dato due figli, non basta?

Certo che basta!

15/05/2003





        
  



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