Le oltre 10 mila persone affluite al Concerto per la Pace, elevano l'appuntamento ad evento unico nella storia della città, che mai aveva visto tanta gente in piazza per uno spettacolo musicale. La rotonda, viale Buozzi e le adiacenze letteralmente invasi da gente arrivata dai paesini dell'entroterra e dalle regioni del sud. C'era persino il fan club di Avellino, tra la moltitudine di ogni età ed estrazione sociale: giovani, adulti, famiglie con bambini, tutti uniti a cantare in coro le canzoni che hanno accompagnato 40 anni della nostra storia.

La band emiliana ha iniziato alle 21.30, introdotta dal presidente della Provincia, Pietro Colonnella, il quale ha detto che con i Nomadi prosegue l'impegno dell'ente a favore della pace,  ha ricordato la marcia  del 29 marzo dal santuario di Monteprandone alla rotonda, e che la Provincia è uno delle poche Amministrazioni ad avere un assessorato alla Mondialità e alla Pace, guidato da Patrizia Rossini.

La passione dei 10 mila è esplosa sui motivi incisi con il cantante Augusto Daolio: Dio è morto, Canzone per un'amica, Auschwitz e la conclusiva Io vagabondo, eseguita mentre sulla città cadevano le prime gocce di pioggia.