Pietro Giudici ha lasciato Forza Italia. La  notizia era nell'aria da più di un mese e da ieri è stata ufficializzata con un comunicato stampa. L'attacco è per il suo ex partito e per l'esponente leghista Vincenzo Rosini ("che ha più volte messo in difficoltà la maggioranza e il sindaco Martinelli"). 

"Lascio il gruppo di FI -scrive Giudici- con grande disagio e amarezza, essendone stato capogruppo e fondatore a San Benedetto e per anni ne ho rappresentato la proiezione verso il futuro come dirigente giovanile locale e nazionale. Non condivido però l'atteggiamento ambiguo dell'attuale classe dirigente che abbandona a se stessa i figli migliori per mero calcolo politico, privilegiando i rapporti con chi sgambetta i propri alleati, creando continuamente difficoltà al Sindaco e alla città. Spero che il mio gesto seppur sofferto li aiuti a riflettere".

Pietro Giudici è al centro del caso Ato. Fu eletto nel Consiglio d'Amministrazione dell'Ato, ma fu subito palesata l'incompatibilità con l'incarico di consigliere. Il caso fini in Consiglio comunale, con la parità di voti. Alla seduta seguente Giudici fu dichiarato compatibile nei due incarichi, con un voto di in più: il suo. Poi il consigliere Rosini della Lega Nord fece ricorso alla Magistratura. Il giudizio di primo grado ha sancito l'incompatibilità. Però, non può scegliere tra i due incarichi, ma deve dimettersi da consigliere. In attesa delle motivazioni della sentenza (finché non è definitiva potrà continuale a fare il consigliere) Giudici ha deciso di lasciare il partito, che non gli sarebbe stato vicino. Il nuovo esponente del gruppo misto, quando verrà pubblicata la sentenza farà ricorso in appello,  ma voci attendibili dicono che la sentenza sarà inappellabile. Vedremo.