Non ci resta che piangere…sembra ormai il titolo del film che questa amministrazione ha iniziato a girare da due anni ma che invece di suscitare simpatia come nel caso di Benigni e Troisi, incute timori e preoccupazioni che non accennano minimamente a placarsi.
Il campanello d'allarme si è fatto sentire sin dal primo consiglio comunale proseguendo poi attraverso rimpasti, sospensioni, dimissioni, espulsioni e chi più ne ha più ne metta. La bagarre ora è giunta al limite massimo di sopportazione superando la soglia di interesse dei soli addetti ai lavori, coinvolgendo anche l'intera cittadinanza che si sente priva di una guida e di un progetto per la propria città.

La città è vittima di un incantesimo dal quale occorre uscire, e per farlo occorre andare oltre le parole, oltre le "buone intenzioni" puntualmente disattese, l'unica strada perseguibile è il voto, restituendo ai cittadini l'unica "arma" a disposizione.
Gli umori diffusi di delusione per chi pensava nel 2001 ad un cambiamento e le conferme in chi aveva già la certezza di un periodo oscuro portano a perseguire l'unica strada perseguibile: il cambiamento.

Il segnale politico di sfiducia dei partiti di maggioranza nei confronti del primo cittadino è evidente dopo "l'espulsione" di Cava (nominato direttamente da Martinelli) e di quella oramai prossimo?!?! di Sestri (anch'egli nominato dal Sindaco).
La "cena" da molti annunciata come "…l'ultima cena" a casa del coordinatore di F.I. Forli, un altro segno evidente di sfiducia verso l'interlocutore principe (Martinelli).
Chi vive questa città ha bisogno di un progetto che venga realizzato al di la di liti tra esponenti di partito c'è una forte preoccupazione all'interno delle forze produttive della città, dei residenti, e di chi è comunque legato al nostro territorio.

Quello che emerge è il "fallimento" della politica della C.d.l. che si presentava alla vigilia scevra da interessi personalistici di incarichi e poltrone e tesa al vero cambiamento della città e alla trasparenza, una bandiera che il Sindaco aveva avallato mettendo a disposizione la sua immagine ma che ora gli risulta fatale essendosi prestato a tali giochi di potere.
Quello che la città si aspettava era un disegno che passasse attraverso il rilancio del turismo, la riqualificazione del lungomare e del porto, ma di queste iniziative neppure l'ombra infatti il Piano di spiaggia è  proprio il caso di dirlo…è in alto mare, il Piano regolatore ancorato al nastro di partenza e l'Assessore  Sestri "nominato", problemi non di poco conto che dovrebbero portare il Sindaco ad una serena riflessione per il bene di San Benedetto e dei sambenedettesi. 

 *  Capogruppo S.D.I.