Convocata la Giunta per deliberare un documento che impedisca la trasformazione del reparto
| AMANDOLA - La decisione del sindaco in quanto venuto a conoscenza che sarebbero previsti dieci IVG determinando di fatto una trasformazione del reparto di ostetricia e ginecologia in reparto adibito all'esecuzione di aborti.
Il sindaco di Amandola Franco Rossi, venuto a conoscenza che per il giorno 10 maggio sarebbero previsti dieci IVG (interruzione volontaria della gravidanza) nell'ospedale di Amandola, determinando di fatto una trasformazione del reparto di ostetricia e ginecologia (chiuso da mesi; ma è in atto un ricorso al Tar) in reparto adibito all'esecuzione di aborti, ha riunito questa mattina (9 maggio), in seduta urgente, la Giunta Municipale per deliberare un documento che impedisca tale trasformazione del reparto stesso.
Nella relativa delibera, il sindaco Rossi e gli assessori giudicano "deprecabile il comportamento della Asl 13" ed "esprimono il più grande disappunto sia contro l'Azienda Sanitaria, sia contro la Regione Marche, che fino ad oggi non hanno rispettato quanto concordato con la popolazione montana e con l'Amministrazione comunale di Amandola".
Gli stessi "ritengono irriguardoso il comportamento della Asl 13 e della Regione nei confronti della popolazione" e "invitano la Asl di Ascoli Piceno a interrompere l'eventuale servizio di IVG presso l'ospedale di Amandola, rispettando il sentimento di tutela della vita perseguito dalle popolazioni montane e dall'Amministrazione comunale".
Gli amministratori amandolesi non vogliono che il reparto venga trasformato in ambulatorio dove si pratica l'aborto, pur consentito dalla legge. La delibera, ratificata all'unanimità ed immediatamente eseguibile, è stata inviata alla Asl 13, alla Giunta della Regione Marche, alla V Commissione consiliare permanente della Regione Marche, alla Provincia di Ascoli Piceno, al Consiglio della Comunità Montana dei Sibillini e alle Amministrazioni comunali del comprensorio.
Nella relativa delibera, il sindaco Rossi e gli assessori giudicano "deprecabile il comportamento della Asl 13" ed "esprimono il più grande disappunto sia contro l'Azienda Sanitaria, sia contro la Regione Marche, che fino ad oggi non hanno rispettato quanto concordato con la popolazione montana e con l'Amministrazione comunale di Amandola".
Gli stessi "ritengono irriguardoso il comportamento della Asl 13 e della Regione nei confronti della popolazione" e "invitano la Asl di Ascoli Piceno a interrompere l'eventuale servizio di IVG presso l'ospedale di Amandola, rispettando il sentimento di tutela della vita perseguito dalle popolazioni montane e dall'Amministrazione comunale".
Gli amministratori amandolesi non vogliono che il reparto venga trasformato in ambulatorio dove si pratica l'aborto, pur consentito dalla legge. La delibera, ratificata all'unanimità ed immediatamente eseguibile, è stata inviata alla Asl 13, alla Giunta della Regione Marche, alla V Commissione consiliare permanente della Regione Marche, alla Provincia di Ascoli Piceno, al Consiglio della Comunità Montana dei Sibillini e alle Amministrazioni comunali del comprensorio.
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09/05/2003
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