Raggiungiamo telefonicamente il dott. Franco Rossi, medico di base e sindaco di Amandola, per un commento sulla vicenda che coinvolge in queste ore l'Ospedale della sua città.

 Il fatto.
La A.s.l. 13 (Ascoli Piceno) decide di servirsi dell'Ospedale di Amandola per eseguire dieci interruzioni volontarie di gravidanza per domani, sabato 10 maggio. Ma in quella struttura l'operazione nazionale e regionale di riorganizzazione della sanità aveva già condotto alla chiusura del reparto di Ostetricia e su questo l'Amministrazione comunale ha presentato un ricorso presso il T.a.r. di Ancona. È in questo contesto che si vorrebbe riutilizzare il reparto, sebbene per un solo giorno, per un uso non si dice delicato, ma persino sgradevole.

Sindaco Rossi, cosa contestate esattamente nella decisione della A.s.l.? Dopotutto si tratta di una pratica consentita dalla legge.
È vero, la legge permette l'interruzione volontaria di gravidanza, non discuto. Contesto però che la decisione sia stata presa senza consultarci, dopo il danno della chiusura del reparto di Ostetricia: il presente provvedimento si configura come la classica conseguente beffa! Aggiungi che in moltissimi anni non si sono mai realizzate queste pratiche, da noi.

Se ho ben capito contestate una decisione presa autoritariamente sopra le vostre teste, ma mi sembra di intravedere anche una questione di 'obiezione di coscienza'.
In ordine di importanza la successione delle nostre obiezioni è quella che lei dice: non abbiamo affatto gradito la decisione unilaterale di convogliare nel nostro ospedale dieci delicati casi che oltretutto non riguardano nemmeno cittadini del nostro bacino di utenza. E, da medico, neppure ho difficoltà ad ammettere che in merito all'aborto sono un obiettore di coscienza. Ma su questo secondo aspetto, lo ripeto, la legge è legge.

Ne fate anche una questione di immagine cittadina?
Senz'altro! Nella seduta della Giunta Comunale che ho convocato d'urgenza stamane e che si è svolta a partire dalle 13 e 45 si sono presi in considerazione tutti questi aspetti. Abbiamo quindi redatto una delibera che invieremo alla Regione Marche, alla Provincia di Ascoli, alla A.s.l., alla Comunità Montana e alle Amministrazioni dei Comuni che usufruiscono del nostro ospedale.

Ha già avuto contatti con qualcuno presso tali organismi?
Mi hanno chiamato dalla A.s.l. stessa appena saputo della convocazione della nostra Giunta Comunale. In qualche modo hanno minimizzato, invitandomi a non inasprire la situazione. Io da parte mia intendo invece protestare in tutte le sedi e in tutti i modi previsti e consentiti dalla legge. Esulano evidentemente dalle mie competenze di sindaco le iniziative, se ce ne saranno, che i cittadini ritenessero di dover prendere.