Le Associazioni cittadine sulla torre ascensore
Montegranaro | "Ci sentiamo offesi per i riferimenti a persone assenti".
di Stefania Ceteroni
Le Associazioni cittadine "La Città che vogliamo", "L'Altritalia", e "Progetto Hedra" si dicono offese: non hanno gradito il fatto che alcuni loro componenti siano stati apostrofati nel corso dell'ultimo consiglio comunale tanto più alla luce del fatto che non era loro permesso rispondere.
Ad offendere i rappresentanti delle associazioni sarebbero stati i riferimenti, piuttosto coloriti, alla trasmissione radio di Oliviero Beha sulla torre ascensore.
Domenico Vitali, Gian Franco Mancini e Sergio Lupetti, rispettivamente in rappresentanza delle tre associazioni, hanno voluto precisare alcuni aspetti.
"Il primo cittadino è il principale riferimento di tutta la comunità costituita da tutti i cittadini, sia che essi rappresentino la sua base elettorale o siano espressione di altri schieramenti. E' suo primo compito istituzionale, ma anche regola di vita, rispettare gli altri, sempre e chiunque, anche coloro che esprimono opinioni ed idee diverse dalla sue".
Ricordando poi che il consiglio comunale è frutto di una conquista democratica e non luogo delle offese e degli attacchi personali, le associazioni ricordano che "tali comportamenti, sostenuti da un linguaggio minaccioso ed intimidatorio, sono sempre condannabili ma ciò che li rende esecrabili è l'averli rivolti a soggetti, siano essi associazioni o persone, assenti e nell'impossibilità di difendersi".
Ricordando poi le motivazioni che hanno mosso le associazioni ed i cittadini nel manifestare il loro dissenso circa l'opera, le associazioni ricordano la vicenda avrebbe potuto avere uno sviluppo diverso "se solo si fosse data l'opportunità ai cittadini firmatari della petizione ed alle associazioni al fine di aprire un confronto ed un dibattito più volte chiesti e mai ottenuti".
"Non si vuole prendere atto di una evidenza", si legge in chiusura, "e cioè che il dissenso sull'intera questione è trasversale e quindi non ha un colore, ne' una paternità, per cui sostenere, come si è fatto, in tutte le sedi possibili, ufficiali e private, che si tratti di propaganda politica, è puramente strumentale e denota povertà di argomenti".
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11/06/2003
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