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Un lavoro stabile, sicuro ed adeguato al proprio titolo di studio

Ascoli Piceno | Per l'assessore Catalucci Emidio bisogna puntare ad una occupazione seria che dia un contributo innovato alle imprese.

di Mauro Giorgi

In un analisi del mercato lavorativo svolta a livello provinciale e regionale, in cui sono state messe a confronto le varie situazioni nazionali, sono emerse realtà diverse e contraddittorie per la società attuale. Ad Ascoli Piceno, per esempio, si registra una crescita del tasso di occupazione dello 0,9%, dovuta prevalentemente dalla componente femminile che aumenta di oltre 2 punti, ed una flessione complessiva della disoccupazione, pari allo 0,1%, dovuta alla sensibile riduzione per il gentil sesso che scende dal 9,7% all'8,6%. 

Ponendo a confronto la dinamica recente delle forze di lavoro e i tassi di occupazione e disoccupazione per titoli di studio delle Marche con alcune regioni e circoscrizioni, invece, si osserva che la presenza di laureati tra le forze di lavoro decresce tra il 2001 e il 2002 dello 0,7%. Per quanto concerne il tasso di disoccupazione dei laureati, invece, si registra un leggero calo e, in particolare, quello dei titolari di diploma universitario e laurea breve che risulta sostanzialmente dimezzato dal 7,1% al 3,8%.  Le statistiche, però, fanno registrare che nella nostra regione i tassi di disoccupazione per le forze lavoro con licenza elementare o prive di titolo di studio sono, in assoluto, i più bassi d'Italia (solo il 2,5%).

A tal proposito abbiamo deciso di intervistare l'assessore provinciale alla Formazione Professionale e Politiche Attive del Lavoro Emidio Catalucci.

Perché, secondo lei, la componente femminile fa aumentare il tasso di occupazione e diminuire quello di disoccupazione della nostra Provincia?
"Questa tipologia è un dato in controtendenza ma che ci fa ben sperare – dichiara l'assessore – Molto probabilmente, prosegue, si punta ad una occupazione femminile rivolta allo sviluppo commerciale, terziario e distributivo. Questi risultati, aggiunge, sono il frutto di una politica fatta per favorire l'inserimento femminile attraverso la legge 31 con corsi FSE Asse "E" in cui abbiamo investito maggior denaro, effettuato una serie di scelte ed introdotto nuovi strumenti".

Come è possibile che ponendo la dinamica delle forze di lavoro per titoli di studio ed i tassi di occupazione e disoccupazione delle Marche con alcune regioni italiane, si evidenzia una contraddizione simile?
"Si è verificato questo – afferma Catalucci – poiché non è stata fatta una sana occupazione ed una politica attiva del lavoro. Per risolvere la situazione, precisa, è necessario fornire un lavoro stabile, sicuro ed adeguato al proprio titolo di studio. Più la politica si sofferma su questi aspetti e più l'economia ne trae benefici".

Queste statistiche dimostrano che gli imprenditori preferiscono risorse più giovani, ma meno qualificate, rispetto a quelle adulte e molto preparate?
"E' vero – dichiara – Attualmente, precisa, non si punta ad uno sviluppo basato su un'adeguata ricerca ed evoluzione tecnologica".

Nell'ultimo periodo la vostra amministrazione si è adoperata in tal senso?
"C'è un'iniziativa sui laureati in cui vengono erogati, ai residenti della nostra Provincia, degli assegni di ricerca, per l'inserimento temporaneo nelle imprese pubbliche e private, pari ad un importo di 516 euro mensili. In tal senso, prosegue, sono stati presentati, attraverso il bando di accesso Asse D misura 4 anno 2003, 372 progetti. L'importo di 577.000 euro stanziato all'inizio, purtroppo, sono insufficienti per questa grande ed inaspettata adesione. Noi cercheremo di rimpinguare lo stanziamento iniziale, aggiunge, per fare in modo di finanziare almeno una metà di queste persone. Tale intervento, dichiara, ha permesso a molti di trovare lavoro. Con questo bando, avente i favori ed il plauso di tutti gli enti della Provincia, si punta ad una occupazione seria. Questo sta a significare, conclude, che i laureati possono dare un contributo altissimo alle imprese attraverso l'innovazione di prodotto, di processo, di qualità, di organizzazione aziendale, di studi sul mercato, di individuazione di nuove nicchie di mercato ed infine di commercializzazione".

13/06/2003





        
  



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