"Siamo stati vittime di un'ingiustizia e ricorreremo quindi in tutti i gradi di giudizio possibili, compresa la magistratura ordinaria. Certo, se non avessimo impiegato in campo i giocatori aggrediti, che hanno riportato lesioni certificate, avremmo avuto la partita vinta a tavolino, ma in quel momento abbiamo preferito pensare soltanto al match". Luciano Gaucci non ci sta e promette di continuare la battaglia in merito agli inqualificabili fatti avvenuti, prima della partita fra Pescara e Samb di domenica scorsa, negli spogliatoi dello stadio Adriatico e dove sono rimasti vittime di una presunta aggressione, da parte di circa trenta ultras pescaresi camuffati con le casacche del servizio d'ordine, il direttore sportivo della Samb, Guido Angelozzi, e i due giocatori rossoblù, Totò Criniti e Stefano Pardini.

Il patron romano non si arrende davanti alla decisione di martedì sera del Giudice Sportivo di serie C, Giuseppe Quattrocchi, che ha respinto il reclamo della società rossoblù, omologando il risultato scaturito sul campo e quindi confermando la vittoria del Pescara. Quest'oggi Gaucci ha convocato, nei suoi uffici romani, l'avvocato Mattia Grassani, il legale della società rossoblù che sta seguendo la vicenda di Pescara, per preparare insieme la memoria difensiva da inserire nel ricorso che è stato presentato alla Commissione Disciplinare, che delibererà domani sera.

"Rimango del parere che ciò che è scaturito dal primo grado di giudizio è sconcertante – dichiara l'avvocato bolognese, Mattia Grassani – Dagli atti ufficiali c'è una ricostruzione dei fatti nettamente diversa da quella da noi percepita. Cosa chiederemo? Innanzitutto che vengano certificati supplementi di referti, oltre a quelli già esibiti, da parte dei commissari della Figc e degli ispettori della Lega".

Se la Commissione Disciplinare dovesse confermare la decisione del Giudice sportivo e quindi rigettare il ricorso, la società rossoblù ricorrerà alla Caf, che si riunirà venerdì sera.