Nelle prime settimane del mese, ho effettuato una serie di controlli medici presso l'ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto in regime mutualistico.

In queste non certo piacevoli circostanze ho avuto modo di apprezzare, oltre al grado di preparazione tecnica delle équipe mediche, un'efficienza organizzativa, una disponibilità umana e una sensibilità con il paziente (che sarei io) raramente riscontrate in una struttura pubblica: visite in orario, tempi d'attesa d'esami anche complessi e approfonditi assolutamente tollerabili, disponibilità ad avere appuntamenti anche fuori dagli orari preposti, se necessario, capacità d'ascolto del paziente (che sarei io).

Queste parole non vogliono essere solo un segno di gratitudine verso il nostro ospedale, ma un incitamento alla nostra regione e all'Italia a continuare su questa strada di valorizzazione di beni e servizi che sono di tutti e non solo di pochi, come dovrebbe esserlo il Servizio sanitario nazionale.

 In questa calda estate, non solo meteorologicamente parlando, la politica di smantellamento della nostra Sanità, con le prospettate  privatizzazioni, i tagli, la derubricazione di sempre più esami e medicine dalla lista di quelli pagati dal Servizio nazionale, significa meno tutele per il cittadino comune, rinuncia forzata a quanto di buono le nostre strutture pubbliche sono in grado di offrire, e un'ulteriore perdita di prestigio regionale e nazionale. Tutte cose di cui l'Italia e gli italiani in questo momento hanno bisogno.