Un'ora e mezza di musica rock pura. Questa la sintesi di un bel concerto della band romana Fluido Rosa tenutosi a chiusura della cinquegiorni che ha affollato sera dopo sera una delle piazze più suggestive di San Benedetto. Tanti nostalgici ammiratori della band inglese, ma anche semplici curiosi che dopo l'esibizione di ieri sera potranno sicuramente annoverarsi neo-fans della loro musica.

La traduzione maccheronica dell'inglese ricalca un errore di assonanza che però rispecchia parallelamente un concetto che la musica dei "floyd" vuole rappresentare: la fluidità. Quello scorrere interiore di suoni riverberanti e di eco delle voci è stato riproposto dai Fluido Rosa con grande professionalità e con una interpretazione spesso da pelle d'oca.

Innegabile la bravura di tutti i componenti del gruppo a partire dalle voci di Gabriele Marciano (chitarra acustica), Roberta Bombardini e Cristiana Polegri (sax). Alle chitarre invece lo straordinario Maurizio Perfetto, alle tastiere Danilo Cherni, al basso Adriano Lo Giudice e alla batteria Derek Wilson.

I brani proposti ripercorrono tutta la discografia dei Pink Floyd: da Brain Damage,  Welcome to the Machine, Mother, Money, Set the controls for the heart of the sun ad un'interpretazione da brivido di Echoes. Non poteva mancare a chiusura Another Brick in The Wall sulle note di cui Gabriele Marciano ha invitato a riflettere sulla costruzione del muro di separazione in Palestina.

Ma visto che il pubblico a gran voce non ne aveva ancora abbastanza acclamando "fuori!",  i Fluido Rosa hanno regalato un paio di bis con una bella interpretazione della sempreverde Wish you were here.

Tantissimi ancora gli applausi conclusivi. Per citare Brain Damage si potrebbe sintetizzare lo spettacolo dicendo: "I can't think of anything to say except... I think it's marvelous! HaHaHa" (Non riesco a pensare a nient'altro da dire … tranne che è meraviglioso!).