Rosini mette in atto "l'ultima battaglia"
San Benedetto del Tronto | "Il ferro va battuto quando è caldo e oggi, per difendere le prerogative del consiglio comunale, sono a chiedere ufficialmente le dimissioni dell'assessore all'urbanistica, Leo Sestri".
di Avv. Vincenzo Rosini*
Sin dal primo consiglio comunale utile ho dichiarato pubblicamente che la sfida fondamentale che attendeva il centrodestra non era il riassetto dei conti comunali o la riduzione della pressione fiscale sui tartassati cittadini ma la riassunzione virtuosa di un percorso di legittimità dell'azione politico-amministrativa:il rispetto dei ruoli istituzionali e la centralità del consiglio comunale, la cui valenza era stata depauperata ed avvilita dal centrosinistra.
Anche la scelta del candidato sindaco, Domenico Martinelli, uomo della società civile, aveva avuto questo scopo: porre al centro della vita politico-amministrativo della città non la figura del sindaco-podestà (alla Perazzoli, per intenderci) ma quella del massimo organo rappresentativo di indirizzo e di controllo.
Ho perseguito tenacemente l'obiettivo con il rifiuto di abbandonare il consiglio comunale per un posto in giunta, con la vicenda dell'elezione del presidente del consiglio (di nomina consiliare e non del sindaco), con quella dell'assessore allo sport e al turismo, in seguito con la creazione di un gruppo consiliare autonomo, per non soggiacere alla distruzione della Lista Martinelli (ordita dallo stesso sindaco), poi ancora la vicenda del consigliere Giudici (in nome della incompatibilità tra incarico di consigliere e membro di CdA di ente partecipato), ora con la questione Ceneri e domani con quella dell'assessore Sestri.
Il Sindaco dovrà pur ammettere la bontà del nostro primigenio patto politico e constatare che finora la mia azione è stata estremamente efficace anche se-lo ammetto- pesantemente destabilizzante. Ma la colpa non è mia ma della pervicace opposizione di chi non ha rispettato un disegno inizialmente condiviso e poi disatteso.
Le tappe della "via crucis" amministrativa sono noti a tutti: il sindaco volle imporre al consiglio comunale il suo uomo alla presidenza e ha fallito, ha voluto imporre Cava come assessore, ma ha avuto vita breve, ha voluto delegittimare la mia azione politica disgregando la Lista Martinelli e sono ora - per poter proseguire nella mia opera - responsabile provinciale della Lega Nord, ha nominato il consigliere Giudici all'ATO ma è soccombente nella prima fase di giudizio, ha voluto difendere la Ceneri (che non ha saputo raccordare la sua funzione esecutiva a quello di indirizzo e di controllo dei consiglieri comunali, in mancato ossequio alle solenni dichiarazioni di intento di Montefiore e del Quadrifoglio), ma oggi la Ceneri e' stata sfiduciata.
Nonostante tutto il calvario amministrativo il sindaco,con le sue ultime dichiarazioni alla stampa,non sembra avere ancora compreso di non avere il carisma per poter imporre ai suoi consiglieri il ricepimento passivo di un piano esecutivo. Questo consiglio comunale non sarà mai ostaggio del potere esecutivo come nell'era perazzoliana. Se il sindaco non troverà ' il modo per raccordare le forze in campo perirà ' insieme alla sua maggioranza.
Rammento al sindaco che "raccordare" non vuol dire "svilire ed umiliare" i consiglieri comunali come ha fatto con quelli di FI per la vicenda Ceneri;prenda esempio dal sindaco Civitanova che ha recentemente sostituito il vicesindaco di AN senza entrare in conflitto con il partito e con il gruppo consiliare e senza demonizzare a mezzo stampa molti fedeli alleati.
Ma il ferro va battuto quando è caldo e oggi, per difendere le prerogative del consiglio comunale, sono a chiedere ufficialmente le dimissioni dell'assessore all'urbanistica, Leo Sestri.
Sono consapevole che la battaglia in tema di "assetto del territorio" è la madre di tutte le battaglie; il Divino Poeta, prima di affrontare le fatiche del "Paradiso" chiedeva all'Onnipotente di "essere del suo valor si fatto vaso", da renderlo capace del più titanico degli sforzi: riuscire a raccontare all'essere umano quanto dal "nostro intelletto si profonda tanto che dietro la memoria non può ire".
Sembra che sia Sestri (che per questa sua colpa non può più mantenere la delega all'urbanistica) che si Sindaco non abbiano compreso che l'urbanistica è materia di consiglio comunale; non si può pretendere che il percorso del "Piano Idea" o del "Piano Spiaggia", delimitate dall'azione dell'esecutivo, possano essere recepiti ed approvati sic et simpliciter da un consiglio comunale ancora non edotto delle problematiche.
In particolare, ho sempre sostenuto che "il Piano Idea" non può venire recepito da delibere consiliare; assumerebbe cogenza illegittima e vincolerebbe i consiglieri che votano a favore anche nella successiva approvazione dei singoli accordi pubblico-privato; lo si approvi piuttosto con delibera di giunta come "Piano del Sindaco" o "Piano Programmatico" e poi vengano passati una alla volta e per più volte (come prevede la norma provinciale) i progetti pubblico-privati al vaglio della prima commissione consiliare e poi a quello del consiglio comunale.
*Lega Nord Marche
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10/08/2003
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