Secondo i Verdi delle Marche il Protocollo nazionale sottoscritto il 18 agosto al ministero delle Politiche agricole, che di fatto riassegna nella disponibilità delle ditte sementiere che avevano originariamente venduto i semi, la granella di prodotti ogm accidentalmente presenti nei campi, dando alle ditte stesse la possibilità di rivenderla all'industria energetica, "non garantisce del tutto contro il rischio di contaminazione di altri campi, e, inoltre, scavalca i provvedimenti di sequestro emessi dalla magistratura".

Lo ha affermato - nel corso di una conferenza stampa ad Ancona - Marco Moruzzi, capogruppo dei Verdi alla Regione Marche, una di quelle dove è stata scoperta una coltivazione illegale di mais transgenico illegalmente in un campo di sei ettari a Sant' Elpidio a Mare (Ascoli Piceno).

"Il Protocollo - ha argomentato l'esponente verde, che era affiancato da un legale - è incomprensibile, perchè sembra non tenere in alcun conto l'esistenza di un sequestro giudiziario e i vincoli che ne derivano, superabili solo con una legge. Il mais transgenico che verrà raccolto e la granella sono corpi di reato - ha detto ancora Moruzzi - e non possono essere oggetto di alcuna transazione commerciale".

"Le piante di canapa indiana, dalle quali - ha rilevato Moruzzi - deriva la marijuana, o la cocaina, quando vengono sequestrate in un'operazione di polizia, non vengono restituite a coloro ai quali sono state sequestrate affinché le rivendano all'industria tessile o a quella farmaceutica, ma vengono puntualmente distrutte. Non si capisce - ha aggiunto - perché non debba accadere lo stesso con il mais ogm delle Marche. Sono cose fuori dalla legislazione".