"C'è Miss Italia... non è il momento di parlare di politica". Il sindaco Martinelli è beato tra le duecento e più belle della penisola che hanno invaso la Riviera della Palme: non ha proprio voglia di parlare di politica. Non ha dato il minimo peso alla replica di Dante Merlonghi, ha rimosso dalla memoria l'ultimatum di Rosini e Baiocchi (a proposito che fine hanno fatto?), e messo nel dimenticatoio la richiesta ufficiale di dimissioni dell'assessore all'Urbanistica, Leo Sestri, avanzata dallo stesso Rosini.

E' in relax in riva all'Adriatico e dice ai giornalisti: "Piuttosto, godiamoci le miss".  Un relax che durerà il tempo delle Prefinali Nazionali, perché già lunedì dovrà pensare a riassegnare le deleghe dell'ex assessore Gabriella Ceneri al vicecoordinatore di FI, Nazzareno Pompei (scommettiamo che Pompei le incasserà tutte?

Solo i Gemellaggi andranno al delegato all'Ambiente Ruggero Latini. E Piunti non riceverà Immigrazione, Minori e Famiglia). Pompei intanto se la spassa al Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, con i big della politica nazionale.
Permane il caso Sestri. Un caso dai contorni quantomai foschi: voci di corridoio lo vogliono fuori dalla giunta, però di ufficiale ci sono la richiesta di Rosini e le esternazioni del capogruppo azzurro, Benedetto Marinangeli, il quale gli ha lasciato la porta aperta: "Se si confronterà con i partiti non ci saranno problemi per il Piano idea".

E' vero che c'è qualche partito che vuole le dimissioni dell'assessore? Tutto tace.
Può cominciare il relax di Sestri? Se fosse veramente così,  è stato montato un caso per il gusto dello scoop giornalistico. Ma così non è, altrimenti l'Udc non avrebbe giurato fedeltà al sindaco e all'assessore all'Urbanistica. Sono stati i comunicati stampa del gruppo consiliare e del segretario provinciale dell'Udc, Raffaele Tassotti, a far sapere a tutti che esiste una fronda anti-Sestri.

Dove sta l'anomalia? Sta nel fatto che i partiti sospettati di remare contro non si esprimono, e questo atteggiamento logora i nervi della maggioranza, nell'attesa che qualcuno faccia il primo passo.
Il cronista rimane perplesso, di fronte a tale situazione, e si convince sempre  più  che Sestri ha svolto un lavoro onesto, mettendo i detrattori nell'impossibilità di produrre prove che ne possano invalidare l'operato. Sembra di capire che se dovesse scattare la sfiducia politica delle forze alleate, il delegato all'Urbanistica non farà come l'assessore ai Servizi Socioeducativi, ma con dignità rimetterà il mandato nelle mani del sindaco. Per Martinelli sarà improbabile trovare un valido motivo per revocare Sestri.