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Introduzione alla giuria tecnica

San Benedetto del Tronto | Alla ricerca della “nuova bellezza” del 2003.

di Melissa Cellini

L'edizione 2003 del concorso di Miss Italia assegna alla giuria tecnica un ruolo importantissimo e ben delineato. Come ha detto Patrizia Mirigliani "la selezione sarà seria, precisa e oculata"; ai giurati un compito fondamentale già dalle Prefinali sambenedettesi, perché qui dovranno scegliere 77 ragazze che avranno la possibilità di accedere in finale.

Una giuria con meno elementi rispetto agli anni scorsi, ma composta di persone realmente attente alla bellezza ma anche all'umanità del concorso. Innanzitutto la serietà di essere posti a ruolo di giudici in un concorso di bellezza, quindi la possibilità di svolgere un lavoro snello e significativo .

La giuria di quest'anno è una "creatura di Patrizia Mirigliani" ed ha in ognuno dei suoi elementi un ruolo ben definito a partire dal presidente Enrico Vanzina. Aveva già ricoperto questa posizione in un anno definito "fortunato", il 2000; il perché sia nuovamente a capo della commissione è chiaro dalle parole che rivolge ai giornalisti.

"Da piccolo avevo due sogni. Il primo, non ancora realizzato, di poter cantare a San Remo. Il secondo di fare il giurato a Miss Italia. Per occuparsi di costume bisogna avere un sogno le ragazze che vengono qui sognano tutte di poter andare a Salsomaggiore." Vanzina descrive il ruolo dei giurati innanzitutto come delicato, soprattutto nei confronti di giovani ragazze che vengono proiettate in un campo assolutamente nuovo e  rischiano una cocente delusione. La serietà deve stare nel fatto di essere sicuri di aver fatto le scelte giuste.

I canoni che la giuria ha come modello valutativo sono quelli di voler trovare colei che rappresenta la bellezza italiana in questo momento. La regina della bellezza del 2003 dovrà rispecchiare l'attualità, quindi rappresentare qualcosa di "nuovo". Non si cercano degli stereotipi fisici quanto piuttosto una persona che possa rappresentare il "sogno italiano" .

A scegliere le candidate a ricoprire questo ruolo nell'immaginario collettivo oltre a Vanzina troviamo altri personaggi ognuno con una caratteristica tecnica legata sia allo show business sia alla comunicatività col mondo giovanile. Mary Marabini è un'importantissima casting director nel mondo della moda. Alla sua prima esperienza da giurata a Miss Italia si confessa lei stessa emozionata dal suo ruolo. Il makeup artist Romualdo Priore è invece a sua volta un veterano delle Miss; la tecnica della bellezza è il suo mestiere ed anche lui è in cerca della "novità" da svelare anche tramite il trucco, uno strumento per impreziosire l'espressione umana. Lorenzo Bringheli è quasi un coetaneo delle ragazze che sfilano davanti alla giuria; per lui un'esperienza nuova ma sicuramente significativa per un fotografo che è sempre alla ricerca della bellezza ideale nella propria opera. Dello stesso tono di ricerca artistica il contributo di Ugo Nespolo, particolarmente legato alla città di San Benedetto.

Nell'era della post-modernità non si cercano più – secondo Nespolo – le misure, ma ciò che fa la differenza, che si distingue non secondo un canone di bellezza ideale ma espressione di ciò che è attuale. Lo scopo del concorso è realmente di apprezzare la bellezza che, come ha tenuto a ricordare Vanzina, secondo Platone è una qualità dell'anima. Deve essere portata con fierezza.

Ad aggiungersi ai lavori della giuria il 30 agosto sarà Fioretta Mari, attrice e maestra di recitazione che negli scorsi anni si è saputa distinguere per la forte capacità comunicativa che ha saputo trovare con i giovani della scuola di "Amici". A rappresentare la città di San Benedetto nella commissione l'Assessore Bruno Gabrielli che si definisce neofita nel ruolo di giurato a Miss Italia; si dichiara tuttavia entusiasta di poter esercitare il ruolo di "uomo della strada" nella commissione, colui che rimane più legato alla "porta accanto" della vita reale.

Compattezza, coerenza e onestà sono le regole che la giuria si è data da seguire. In ciascuno c'è la massima libertà di scelta e di giudizio, poiché si possa presentare agli italiani – soprattutto in vista del voto popolare televisivo di Salsomaggiore – la possibilità oggettiva di trovare la regina della "nuova bellezza italiana" del 2003.

28/08/2003





        
  



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