Ringrazio l'amico Merlonghi per il suo intervento giornalistico e giudiziario; era veramente ora che qualcuno si decidesse a dirimere, nella sostanza, tra le affermazioni che giornalmente si leggono sulla stampa e che dipingono nella mente del lettore da un lato un sindaco succube di ricatti e incapace di portare avanti i programmi concordati e dall'altro il ricattatore di turno (che una volta su due è il sottoscritto), bieco personaggio che per interesse personale ostacola il procedere virtuoso della vita politico-amministrativa della città.

Il tema è stato da me già affrontato in molte circostanze ed in particolar modo nell'intervento in Consiglio comunale sul caso della incompatibilità di Giudici, consigliere comunale e contemporaneamente - per volere del sindaco - membro del consiglio d'amministrazione del consorzio obbligatorio ATO-5 di Ascoli Piceno.

Nell'intervento citato ho infatti affermato quanto segue: "Il centrodestra a S. Benedetto è stato finora capace di realizzare solo una minima parte del proprio programma; le azioni amministrative in contrasto con gli obiettivi strategici, difficili se non impossibili da spiegare alla cittadinanza, hanno fatto in modo che oggi la Casa delle Libertà si ritrovi lacerata dalle lotte intestine tra soggetti e proposte non semplicemente in competizione tra loro, ma in reciproco conflitto.

Il caso Giudici n'è un esempio lampante. L'ambiguità con cui si gestisce la città sta creando costanti frizioni tra l'identità politica  dichiarata e la prassi effettiva dell'azione di governo.

A volte mi soffermo a pensare che cosa rimane oggi della tanto decantata e della tanto bramata città della gente, trasparente, partecipe e competitiva? Chiedo a me stesso, in buona sostanza, cosa abbia finora prevalso: l'identità politica dichiarata in sede elettorale, frutto dell'accordo tra la Casa delle Libertà e la cittadinanza o piuttosto il dovere "coalizionale" inteso (in senso deteriore), quale cordiale intesa, consociativa e speculativa, tra le fazioni vincenti delle due formazioni politiche dominanti dell'attuale maggioranza? Ricordo ai consiglieri ancora liberi da queste perverse logiche che ciò che oggi (come in tante altre occasioni) viene spacciato per "fedeltà coalizionale" e per "cultura di governo" è la loro pretesa di fare i fatti propri e ciò che viene spesso pubblicato nei giornali di regime come "sordido potenziale di ricatto dei dissidenti" è la volontà di difendere con le unghie e con i denti l'integrità morale e la fedeltà ai principi fondanti la stessa nostra identità politica e culturale dichiarata". A me sembrano dichiarazioni che a distanza di quasi due anni calzano a pennello la situazione attuale.

Ben venga - dunque - l'azione della Procura. Indaghi la magistratura penale per verificare l'ipotesi di reato paventato da Merlonghi e che giustamente non distingue filologicamente tra "ricatto" e "ricatto politico" come vorrebbe il sindaco. Poi, in caso di archiviazione, si faccia un'ulteriore sforzo, si indaghi se trattasi piuttosto dell'uso distorto dei mezzi d'informazione a costituire il vero problema da affrontare senza indugio. Riflettano infine i cittadini cosa si proponga la demonizzazione a mezzo stampa di personaggi scomodi, come il sottoscritto, che non hanno altro al proprio servizio se non le parole.

Per isolarci e screditarci agli occhi dei cittadini di S. Benedetto basterebbe così poco. Basterebbe governare meglio la nostra Città.

* Lega Nord Marche