La Caserma dei Carabinieri di Arquata rischia di essere chiusa o trasferita ?
Arquata del Tronto | Interrogazione a D'Ambrosio di Guido Castelli (AN)
di Avv.Guido Castelli
La Stazione dei Carabinieri di Arquata rischia di essere chiusa o trasferita ? Tutto nasce dalla nota con la quale lo scorso 2 luglio il Dipartimento di Prevenzione della ASL n.13 di Ascoli Piceno ha certificato le condizioni di inabitabilità dell'unità immobiliare che attualmente ospita la Caserma dei Carabinieri di Arquata del Tronto. Con la medesima nota la ASL n. 13 ha ulteriormente evidenziato che gli spazi in questione non sarebbero neppure utilizzabili per uso lavorativo.
In realtà lo stabile in esame, di proprietà privata, è adibito a Caserma da circa un quarantennio e precedentemente l'Amministrazione Comunale non ha mai avuto notizia di precarie situazioni di abitabilità dello stesso tanto da presumere che i fenomeni di infiltrazione evidenziati dalla ASL n.13 siano da ricollegare a difetti manutentivi e non certo di carattere strutturale.
Il Comune di Arquata del Tronto, per quel che concerne le condizioni di abitabilità dei locali della Caserma adibiti ad alloggio, ha manifestato già la propria disponibilità a garantire la fruizione, sin dal prossimo mese di settembre, di un'idonea unità immobiliare sita nei pressi dell'attuale Caserma.
Per quanto attiene invece agli spazi da dedicarsi alle attività di ufficio, l'Amministrazione Comunale ha attivato soluzioni alternative che si ricollegano alla possibilità di disporre di apposito fabbricato, la "ex Casa del Fascio" attualmente di proprietà demaniale, rispetto al quale è già stata avviata la procedura di trasferimento in favore del Comune montano da parte del Ministero dell'Economia. Ciò nonostante sembra che le soluzioni prospettate dal Comune non siano state considerate sufficienti ed esaustive, tanto da far paventare il trasferimento dei militi in altro comune.
La Stazione dei Carabinieri in questione svolge una funzione insostituibile di pubblico interesse che si esplica nell'esercizio di fondamentali attività di prevenzione e controllo di un territorio particolarmente ampio ed articolato in varie frazioni di montagna, difficilmente raggiungibili e prevalentemente abitate da anziani. Proprio per questo le attività espletate dai Carabinieri di Arquata non attengono solo ai tradizionali aspetti di ordine pubblico ma esprimono una valenza squisitamente sociale che non rende ipotizzabile neppure una temporanea sospensione del servizio.
E' necessario pertanto che si scongiuri questo rischio che andrebbe a deprimere ulteriormente un territorio montano già particolarmente pregiudicato dalle dinamiche sociali di spopolamento e di diminuzione dei servizi. Sul punto ho presentato un interrogazione al Presidente della Giunta Regionale per favorire il concorso di tutti gli enti territoriali nella risoluzione del problema.
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07/08/2003
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