Mentre le associazioni dei commercianti, fanno i salti mortali per poter "sopravvivere" con iniziative di marketing e soprattutto con azioni congiunte, dobbiamo ancora una volta prendere coscienza di un'Amministrazione che prima delega un suo consigliere a tali problemi (pensando di azzittirci) e poi lo lascia senza portafogli.

Al "povero" Celani non resta che farsi spiegare il motivo di tale comportamento, visto che il Sindaco continua a nascondersi sul problema, riteniamo che sia il tempo di passare ai fatti! la situazione dei parcheggi è divenuta insostenibile (la carenza nel numero e l'elevato costo scoraggiano i clienti dei nostri negozi. Chiediamo al Sindaco Celani di dare un segnale forte alla città e al commercio concedendo la gratuità dei parcheggi.

Meno centri commerciali e più parcheggi e gratuiti, è questo il nostro slogan, non intendiamo andare ulteriormente avanti sull'argomento continueremo a ribadire con forza il nostro obiettivo e credo di poter interpretare la volontà di tutti i rappresentanti di categoria nel proporre una vera soluzione per il commercio.

Intanto l'ufficio marketing ha operato una seconda indagine tra gli operatori ascolani chiedendo "QUAL'E' LA VERA SOLUZIONE PER IL COMMERCIO" ci hanno risposto:
  58%  (parcheggi gratuiti o più parcheggi + 7% all'indagine anno 2002)
  18%  (più finanziamenti o crediti agevolati + 8% rispetto al 2002)
  12%  (servizi d'accoglienza dei clienti -6% rispetto al 2002)
  10%   (meno centri commerciali - 6% rispetto al 2002)
  2%  (più pulizia delle strade =% rispetto al 2002)
  
Dal confronto con l'anno 2002 spicca: +8% sulla necessità di finanziamenti segno evidente di un'esigenza di liquidità per far fronte ai minori incassi soprattutto nelle zone dove ci sono o ci sono stati lavori in corso; un +7% sulla necessità di parcheggi che pone il problema al primissimo posto, una migliore attività di accoglienza fa diminuire la percentuale dei delusi dalle attività di accoglienza, mentre quello dei centri commerciali che passa dal 2° al 3° posto, non è frutto di una inversione di tendenza rispetto al problema quanto un sentimento di rassegnazione.