Un' eventuale involuzione democratica potrebbe non più essere fantapolitica
| Unicuique suum
di Fernando Ciarrocchi
A ciascuno il suo. E' questo il significato del brocardo latino con cui abbiamo scelto di intitolare la nostra riflessione.
L'intercalare più ricorrente tra la gente, senza voler essere banali, suona più o meno così "cosa sta accadendo?; sembra che le camere elettive ( camera dei Deputati e Senato della Repubblica), invece di essere i luoghi istituzionali preposti a legiferare per il bene del paese, siano divenuti dei veri e propri ring.
Tra i numerosi episodi verificatesi in tal senso è memorabile il duro e deciso scambio di opinioni e vedute tra alcuni onorevoli.
Poi ancora, il travagliato e turbinoso iter che ha contraddistinto il varo e la conseguente approvazione della legge nota come "Lodo Maccanico".
Se, poi, volessimo continuare non si terminerebbe mai.
E', comunque, squallido , avvilente mortificante, constatare che quasi la maggior parte( quindi non tutti, ovviamente) dei rappresentanti del popolo, democraticamente eletti, non si impegnino ad onorare al meglio il loro mandato parlamentare per il bene della collettività, che ha dato loro fiducia, ma siano in tutt'altre faccende affaccendati.
Dinanzi a questo spettacolo così dequalificante è logico, poi, che la maggior parte della pubblica opinione si disinteressi di politica, tanto che i movimenti civici, giusti o sbagliati che siano, sorgono spontanei e proliferano come funghi.
E' l' anticamera, della sconfitta della politica con la P maiuscola.
I partiti, quali strumenti di partecipazione popolare, costituzionalmente garantiti, non esistono più, o meglio, alla maggior parte dei politici ha fatto e fa comodo questo stato di cose, in modo tale che all'occorrenza si creano e si disfano per aggregare questo o quel personaggio ad uso e consumo prettamente elettoralistico.
Il partito di maggioranza relativa di oggi è uno dei tanti esempi. Si assiste in questo modo ad una sorta di calcio-mercato.
Non esiste più una classe politica che può definirsi tale: i neofiti si trovano a far politica per caso, però , è sempre più vero, che nulla si improvvisa così tanto per farlo.
La cosa pubblica, lo STATO, non può essere gestito come un'azienda.
I nostri padri costituenti ci hanno lasciato un'eredità nobile da conservare e migliorare. Però non è certo questo il modo di farlo.
Quando un partito non ha storia , tradizione, radicamento tra la gente, altro non è che un scatola vuota dall'involucro appariscente , quindi inutile, tanto da non essere più controllato neppure dal suo leader ideatore e fondatore.
La politica non esige mera immagine o una macchiavellica strategia comunicativa, ma esige, altresì, progettualità per meglio rispondere ai bisogni della collettività, etica, morale, lungimiranza, decisioni fondate sui valori della nostra tradizione e cultura cristiana nel più completo e profondo rispetto delle idee e dei credo religiosi diversi; dunque, esige tolleranza, rispetto e dialogo per una libertà sostanziale e non formale.
Ciò implica saggezza, pacatezza, disponibilità all'ascolto senza mai smarrire l'identità di uomini di questo tempo così ricco ma contraddittorio.
Il leader della coalizione di maggioranza attuale ha notevoli doti imprenditoriali , ha uno spiccato intuito commerciale , virtù che ha messo in campo nel mentre ha avuto l'interim della Farnesina, tanto che ha avuto la brillante idea di ben utilizzare gli imprenditori italiani come ambasciatori del made in Italy nel mondo.
Un' intuizione senza dubbio geniale anche alla luce dei timori provenienti dai mercati esteri , come quello dell'oriente , in particolar modo quello cinese, che riesce a clonare i maggiori marchi italiani arrecando danni alla moda italiana e al suo vasto mercato di esportazione.
Dubbi , timori questi che gli imprenditori marchigiani hanno sottoposto all'attenzione del Ministro Tremonti , durante la sua recente vista nelle Marche .
A sua volta il ministro ha sollecitato l'Unione Europea a scendere in campo per evitare una colonizzazione selvaggia dei nostri mercati portata avanti dai colossi dell'oriente del mondo.
Dunque, è proprio il caso di dire " Unicuique suum" , a ciascuno il suo; la politica deve tornare ad essere tale con i suoi centri di formazione delle giovani generazioni.
L'Azione Cattolica , prima ancora , la stupenda esperienza dei comitati civici di Gedda, , le sezioni di partito dove con passione politica si discuteva , anche animatamente, però si cresceva insieme , erano delle palestre di vita da cui sono venuti fuori personalità come: Alcide De Gasperi, Giorgio La Pira, Amintore Fanfani, Giulio Andreotti, Moro, Bachelet, l'ascolano Tozzi Condivi, Lazzati, Murri, Togliatti, Di Vittorio e tanti altri.
Papa Paolo VI amava definire la POLITICA come la più alta e nobile forma di carità.
Chissà, il popolo sarà capace di riappropriarsi di tutto questo? Il villaggio globale dominato dai media propone un modello di politica anonimo che è quello di subirla passivamente, comodamente seduti sul divano di casa davanti al televisore.
Poi non diciamo : ma cosa fanno ? ma non si rendono conto che sono avulsi dalla realtà? Non vogliamo essere catastrofici però una democrazia così edulcorata rischia di essere il presupposto per un'involuzione democratica che potrebbe colpire nel momento più inaspettato.
L'unico antidoto forse, è tornare a pensare politicamente ispirandosi ai valori della solidarietà, della moderazione, del dialogo, della libertà vera e autentica.
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16/08/2003
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