Si terra' fra un mese, il 16 ottobre prossimo, l'udienza davanti al giudice di sorveglianza di Ascoli Piceno sulla richiesta dei difensori di Toto' Riina di valutare attraverso una perizia medica le condizioni di salute del boss infartuato e trasferirlo dal supercarcere di Ascoli Piceno in un centro clinico carcerario attrezzato per le cure.

Il 16 maggio scorso Riina era stato ricoverato in ospedale ad Ascoli dopo essere stato colto da malore in cella, e il 17 maggio, nell'ospedale di Teramo, aveva subito un intervento di rivascolarizzazione mediante un' angioplastica transluminale, tornando poi tre giorni dopo nel penitenziario ascolano, dove ha trascorso la convalescenza. Il boss della mafia e' sempre sottoposto al regime duro del 41 bis, ma nel giugno scorso una sentenza della Cassazione lo ha tolto dall' isolamento, e cosi', durante l'ora d'aria, puo' incontrare un altro detenuto.

Attualmente le condizioni del boss sarebbero discrete, ma secondo i suoi difensori restano comunque incompatibili con il carcere, sia per il tipo di patologia cardiaca sia per l' eta' del recluso, 73 anni. In questi mesi Riina ha potuto ricevere la visita della moglie e delle figlie, secondo le  modalita' del 41 bis.