Tassa provinciale sugli accessi(Cosap)una lunga battaglia di AN viene confermata dalla magistratura
Ascoli Piceno | Si profila un buco di bilancio per la provincia?
di Guido Castelli*
Sin dall'istituzione della Tosap (oggi Cosap) il gruppo di AN alla provincia si è distinto in una vera e propria "battaglia" volta a riconoscere l'illegittimità del balzello per gli accessi "a raso", cioè quegli imbocchi sulle strade provinciali che non occupano suolo pubblico.
A qualche anno di distanza la tesi di AN ha trovato conferma per effetto di ben nove sentenze del Giudice di Pace di Ascoli Piceno. Molti degli imbocchi che sono stati assoggettati al pagamento di salati canoni di occupazione dovevano (e devono) essere esonerati dal pagamento della COSAP: questo è quanto ha sentenziato il Giudice di Pace di Ascoli Piceno, investito delle controversie da parte di quei proprietari che hanno ritenuto di non dover sottostare al pagamento di un contributo che ha sempre avuto il sapore di una gabella medievale.
E' stato quindi affermato il principio secondo cui il pagamento del tributo è giustificato solo laddove il cittadino o abbia effettivamente sottratto ed occupato con il proprio accesso uno spazio di proprietà pubblica o, come nel caso in cui sul fronte dello stesso vi sia un'area di rispetto o un divieto di sosta, sia stato attribuito un particolare beneficio alla proprietà privata. Per la legittima pretesa del canone occorrono, in pratica, delle opere visibili che abbiano occupato la strada provinciale o modificato ed interrotto in qualche modo (con scivoli, manufatti, attraversamenti, ecc..) la banchina stradale per facilitare l'immissione degli automezzi dalla strada pubblica a quella privata, opere che nella maggior parte dei casi sono inesistenti. Al contrario molti degli imbocchi colpiti dalla Provincia sono accessi di campagna, sui quali non solo non esistono manufatti o modifiche del piano stradale che comportino la sottrazione dell'area pubblica o zone di rispetto e di esclusivo utilizzo del proprietario del terreno.
I giudici, accogliendo la corretta tesi, hanno escluso la possibilità di richiedere il pagamento del canone per la tipologia degli "accessi a raso" e, quindi in questo caso, si profila per quanti hanno sempre pagato canoni COSAP e/o TOSAP la possibilità di richiedere ed ottenere la restituzione delle somme versate e non dovute da dieci anni a questa parte.
La Federazione Provinciale di AN è a disposizione di quanti intendano avere ragguagli circa le modalità per procedere al rimborso e per la Provincia si prospetta la necessità di coprire con risorse extra proprie i "buchi di bilancio" che deriveranno dalle legittime istanze dei contribuenti.
Mi auguro che l'Amministrazione Provinciale, per far fronte all'emergenza COSAP, ricorra al taglio di qualche spesa inutile. In questo caso la vittoria di AN ( e del contribuente) sarebbe doppia.
*presidente provinciale di AN
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16/09/2003
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