Barriere architettoniche
Montegranaro | Disarmanti i risultati del monitoraggio effettuato in città
di Stefania Ceteroni
Avevano promesso che avrebbero realizzato un monitoraggio in città in tema di barriere architettoniche e lo hanno fatto.
Le associazioni cittadine Progetto Hedra e Il Labirinto hanno reso noti i risultati che appaiono piuttosto disarmanti: "Di per se la situazione di un portatore di handicap costretto su di una sedia a rotelle è tragica. Vivere questa situazione in un paese come Montegranaro diventa allucinante".
Posta tale premessa, si passa a dare conto dei dettagli.
Il risultato del monitoraggio viene definito "molto triste, con marciapiedi insufficienti e, dove ci sono, spesso ospitano i cassonetti dell'immondizia o della raccolta differenziata. Ma ben guardare - si osserva - forse questo è il prezzo minore da pagare per la "colpa" di vivere su di una sedia a rotelle!".
"Muoversi autonomamente su di una sedia a rotelle senza l'aiuto di almeno un'altra persona, in città significa non poter andare in tre chiese su cinque e in nessuna delle cinque trovare degli spazi riservati. Significa non poter andare in biblioteca, assistere al consiglio comunale, andare in comune ed in tutti i suoi uffici, negli uffici della polizia municipale, accedere in diversi settori del cimitero, soprattutto in quelli recenti, non poter andare in due farmacie su tre, di cui la terza senza spazi riservati".
"Significa anche non poter andare al centro sociale anziani, in due palestre comunali, nel giardino dei tigli ed altri, all'Istituto Tecnico Commerciale, all'IPSIA, all'asilo di S. Maria e in tanti altri posti che non stiamo ad elencare - si prosegue - Significa non poter sostare nei posti riservati, che nonostante siano largamente insufficienti, molto spesso sono occupati dalle auto delle persone "normali" anche in considerazione del fatto che quasi mai risultano sanzionate, e poter andare in molti posti ma soltanto con enormi difficoltà".
Si è poi precisato che "l'indagine ha riguardato soltanto le strutture pubbliche ma non si può trascurare che le strutture private con accesso al pubblico sono nella medesima situazione. - si precisa - e pensare che basterebbe poco per cambiare la situazione. Ma questo è il paese delle "grandi opere", dove i più deboli vengono perennemente trascurati, abbandonati a se stessi, da sempre! Se vogliamo definirci un paese civile con persone civili, allora noi tutti dovremmo provare un po' di vergogna".
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17/09/2003
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