Un nevrotico genio della truffa

San Benedetto del Tronto | Nelle nostre sale l'ultimo divertente film di Ridley Scott, interpretato da Nicholas Cage.

di Gianluca Traini

Federico Fellini diceva di invidiare a molti grandi registi che lavoravano a Hollywood e dintorni la dote di poter affrontare i temi più diversi senza identificarsi mai con un tipo di visione del mondo o con un tipo di espressione, restando però sempre riconoscibili nello stile.
Questa affermazione di quello che è stato forse il nostro cineasta più famoso a livello internazionale calza a pennello per l'ultimo film di Ridley Scott : Il genio della truffa, interpretato da un convincente e divertente Nicholas Cage.

Realizzatore in passato di opere di fantascienza come Blade Runner e, più recentemente, di film storici come Il gladiatore, Ridley Scott in questa sua ultima fatica impiega le sue eclettiche doti di regista nel tentativo riuscito di dare forma a una gustosa commedia del genere truffe & stangate, sceneggiata non a caso da Ted Griffin, l'autore di Ocean's eleven.
Protagonista principale di questo divertimento è un artista delle piccole truffe, pieno di tic e di manie, Roy ( Nicholas Cage ), che inganna da anni le persone avide e ingenue in coppia con un socio, Frank ( Sam Rockwell ). La ripetitiva e maniaca vita di Roy viene improvvisamente sconvolta dall'arrivo della figlia adolescente Angela ( interpretata da una bravissima Alison Lohoman ), che lo porta a confrontarsi apertamente con le sue nevrosi e con il suo desiderio di paternità sempre rimosso.

Il rapporto familiare tra i due, che è probabilmente il lato più riuscito del film grazie soprattutto alla sintonia che in scena si crea tra Cage e la Lohman, finisce per sfociare anche in un rapporto lavorativo, con sorpresa finale per entrambi, e morale conclusiva per il pubblico.
Anche se non è certamente un capolavoro, questo "film onesto su gente disonesta" ( Ridley Scott ), conferma però una volta di più le straordinarie capacità artigianali del suo regista, dalla direzione degli attori all'uso stilistico, solo per fare un esempio, delle inquadrature soggettive di Nicholas Cage, e, cosa non da poco in tempi come questi, fa passare una gradevole serata al cinema.