Più risorse al sistema moda ed in particolare alle calzature
| ANCONA - Il Fondo Unico Nazionale per il 2003 è ancora in alto mare.
Riunito questa mattina il Tavolo di concertazione per le Attività industriali, che si è occupato di due temi in particolare: interventi concreti per il settore pelli-cuoio-calzature e il Fondo Unico Nazionale dell'Industria.
Il vice-presidente Gian Mario Spacca ha posto all'attenzione delle forze economico-sociali la necessità di aumentare le risorse da destinare ai settori del sistema moda: la proposta è che la quota di risorse previste dalla legge 488/92- la parte relativa alla "graduatoria speciale" - passi dal 20 al 30%. E, per il settore pelli-cuoio-calzature, il punteggio venga portato a "6" come quello per il tessile-abbigliamento (prima era "3"). Rimangono invece invariati i criteri per la "graduatoria ordinaria" e i relativi punteggi.*
Entrambe le proposte sono state accolte all'unanimità e saranno oggetto di una apposita delibera di giunta.
La legge 488/92 (sostegno ai programmi di investimenti produttivi) è la principale legge di incentivo dell'industria e viene gestita direttamente dal Ministero, ma le Regioni possono concorrere a definire i criteri per le graduatorie. Per il 2003 sono a disposizione 6,381 milioni di euro per il Bando Industria 2003.
Per quanto riguarda il Fondo Unico, Spacca ha denunciato il ritardo dello Stato, "siamo a settembre - ha detto - e non è stato ancora emanato il decreto per il riparto 2003 alle Regioni, così come non si conosce l'entità delle risorse che verranno trasferite, né tanto meno quando verranno trasferite." Spacca ha sottolineato che si tratta in assoluto del ritardo maggiore da quando è istituito il Fondo Unico, infatti non è mai successo che si sia arrivati dopo l'estate senza aver quantificato e trasferito alcuna risorsa dell'anno di riferimento. Elemento grave se si considera che solo dopo l'assegnazione del Fondo Unico le Regioni possono procedere alla programmazione e attivare i Bandi.
Graduatoria ordinaria: riconferma del parametro territoriale (5 punti per le aree terremotate e quelle ex Casmez) nonché quello inerente alla tipologia di investimento (10 punti per il nuovo impianto, 7 per la riconversione e riattivazione, 5 punti per la ristrutturazione-trasferimento-ampliamento, 3 punti per l'ammodernamento.
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04/09/2003
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