I recenti crolli di Via Trieste e di Via Giudea hanno vistosamente riproposto uno dei problemi più preoccupanti del nostro straordinario Centro Storico: lo stato di degrado, di abbandono e, in qualche caso addirittura di fatiscenza, in cui versano alcuni antichi palazzi.

La nostra città continua a subire, con queste situazioni cancrenose e assurde, talora anche da decenni, il danno, il rischio per la pubblica incolumità e le beffe.
Danno di immagine, per le indecorose brutture (li scorfena) e per quel senso di... sciatteria.
Il rischio per la pubblica incolumità, perché le transenne poste a poche decine di centimetri dai fabbricati danneggiati, così come l'ultima novità, le "grate sospese a maglia larga" (fori da un palmo) non possono garantire nulla e nessuno.

Le beffe in quanto consentono al turista di turno di dirci: "E voi, con questi squallori, vorreste essere città dell'Unesco?..."

E' anche sulla base di queste elementari considerazioni che Ascoli Nostra ha già chiesto di potersi incontrare presto con il nuovo Prefetto, mentre con l'occasione ricorda il voluminoso dossier "Prima che sia troppo tardi", consegnato tre anni fa al Sindaco Celani, al Prefetto di allora, al Difensore civico, alla Soprintendenza di Ancona ed a tante altre autorità.

In quella documentazione v'era anche un forte impegno da parte della nostra Associazione:
"...qualora s'avessero a verificare nel ns. Centro Storico dissesti tali da comportare perdite monumentali e/o danni a persone, Ascoli Nostra non esiterà a costituirsi parte civile...".
Quell'impegno, preso nel lontano 1995 e confermato ad ogni occasione, ancora oggi continua.

Sperando che finalmente qualcosa cambi, prima che sia troppo tardi.