Si è conclusa con successo la spedizione dei  Dolci Marinai, sette giovani affetti da diabete di tipo I che, per liberarsi dell'etichetta di malati e mostrarsi capaci di conquistare traguardi ritenuti impossibili, hanno affrontato sette giorni di navigazione da San Benedetto del Tronto a Trieste dove hanno partecipato alla regata veristica Barcolana.

Dopo una settimana dall'impresa, organizzata e patrocinata dall'Associazione medici diabetologi (Amd) e dall'Associazione nazionale italiana atleti diabetici (Aniad), tutti l'hanno definita come  "unica, senza precedenti". I ragazzi capitanati dal giovanissimo Mauro, che insieme ad Amd e Aniad ha già scalato Kilimangiaro e Himalaya e partecipato a gare di sci di fondo, dicono tutti unanimi:  "Abbiamo vinto, abbiamo provato che nessun obiettivo ci è precluso". E che "certe discriminazioni come il divieto di patente nautica o di immersioni subacquee, o l'obbligo di rinnovare la patente di guida ogni due anni, non hanno più alcun senso", aggiunge Daniela, licenziata in passato da un datore di lavoro che, «pur senza dirmelo chiaramente, mi ha congedata per paura che le mie condizioni di salute mi impedissero di svolgere al meglio i miei doveri".