Se l'integrazione razziale nelle scuole è divenuto un discorso oramai metabolizzato, altrettanto non può dirsi per la religione, dove si presentano ancora diverse difficoltà di convivenza. L'episodio che si è verificato nella scuola materna G.Rodari di Rapagnano fa riflettere su questa situazione. La vicenda nasce dalla preghiera che i docenti della scuola materna facevano recitae ai propri alunni prima di pranzo, una tradizione che sembra non essere stata apprezzata da un genitore.

Infatti fra gli alunni della scuola ci sono quattro bambini extracomunitari. La protesta del genitore di uno di queti bambini ha fatto si che il dirigente scolastico bloccasse questa pratica. "Non ho fatto altro che applicare l'articolo 311 del decreto legge del 94 - ha spiegato il dirigente Enrico Foglia - quello per intenderci che regolamenta la facoltà di avvalersi o meno dell'insegnamento della religione cattolica all'interno della scuola. La religione cattolica è una tradizione del nostro paese, ma ci sono altri ragazzi all'interno del nostro istituto, una situazione che deve assere affrontata e su questo argomento molto dipenderà dai genitori".

La decisione però non è stata molto gradita ad un folto gruppo di genitori, i quali si sono espressi con l'assoluta volontà di ripristinare la preghiera del pranzo, anzi, cercando una soluzione, hanno ipotizzato che durante le preghiere o altre manifestazioni di carattere religioso i ragazzi vengano portati in un altra stanza così da non intaccare la sensibilità di nessuno.