Prima di cantare vittoria vorremmo che il contributo al contenimento dell'inflazione venisse dai generi di largo consumo. Oggi, purtroppo, non è così: per 26 beni alimentari, l'inflazione rilevata dall'Istat, prima della ponderazione, e confermata dalle tasche sempre più vuote degli italiani, è ben superiore al 2,5%. Per informare i consumatori è necessario parlare di panieri differenziati e voci di spesa disaggregate.

Questo il commento di Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Movimento Consumatori, Movimento difesa del cittadino e Unione Nazionale Consumatori, le cinque associazioni che hanno dato vita a Consumatori Indipendenti, in merito ai dati odierni sull'inflazione.

In totale sono ben 85 i beni e servizi  che fanno registrare incrementi superiori all'inflazione.

Negli ultimi tre anni l'aumento di frutta e verdura è stato, rispettivamente,  del 26% e del 35%. Nei quattro anni precedenti il 2000, invece, frutta e verdure non erano aumentate più dell'8%.

Inoltre, l'indice per gli ortaggi, negli ultimi dodici mesi, è aumentato del +9.58%, mentre quello per la frutta fresca del +7.67%.

Da domani, sul sito di Cittadinanzattiva (www.cittadinanzattiva.it) le 85 voci del paniere Istat che hanno fatto registrare un aumento superiore all'inflazione.