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Crisi del commercio e del turismo

Ascoli Piceno | Secondo il parere del centro studi turistici di Firenze,la ripresa potrebbe arrivare già durante la seconda metà dell'anno 2004.

di Camillo Di Monte

La crisi del commercio e del turismo, merita attenzione soprattutto in un momento storico in cui sembrano essersi concentrate davvero troppe variabili negative. Secondo il parere espresso dal centro studi turistici di Firenze, i primi segnali di ripresa potrebbero registrarsi già durante la seconda metà dell'anno 2004.

Il modello di città che però dovremo presentare dovrà essere un modello qualitativo "a valore aggiunto", di ampliamento dei servizi che permettano al turista, ma più in generale al consumatore di orientarsi verso la qualità piuttosto che verso la quantità. La necessità di questo salto di qualità va letta anche alla luce dei nuovi comportamenti della domanda: minore disponibilità di spesa, diminuzione della permanenza media del turista. Ma quale integrazione reale può esserci tra turismo e commercio?

La spesa per shopping raggiunge il 7,3% della spesa complessiva del turista. La spesa per la ristorazione il 17,9%. La spesa per l'acquisto di produzioni tipiche raggiunge il 9,6%. Complessivamente il settore commerciale (commercio al dettaglio, esercizio della ristorazione ed artigianato), raggiunge il 34,8% della spesa complessiva del turista (dato medio rilevato in tutte le località turistiche balneari), se pensiamo che la spesa del turista per la ricettività è del 35,2%, possiamo sicuramente affermare che quello del commercio è un settore strettamente legato all'offerta turistica, da qui l'importanza della sua valorizzazione negli aspetti più tipici e caratteristici delle aree dei centri storici.

La capacità di attrazione di una località dipende dal grado di efficienza e di qualità raggiunto nei servizi, nei sistemi infrastrutturali, e nell'organizzazione delle attività economiche interessate al flusso turistico. Contano ad esempio la facilità di accesso, la capacità di raccolta dei rifiuti, i servizi culturali, l'organizzazione dei servizi sanitari, la conservazione del patrimonio, etc. Occorre un maggiore coinvolgimento della città: necessità di un miglior rapporto fra città e turismo; migliorare il rapporto fra i turisti e la città stessa.

Ciò che proponiamo come Confesercenti in vista dell'impegno che l'amministrazione ha preso nei confronti di noi commercianti: a)creazione di un sistema locale di offerta integrato (tra commercio, turismo, sanità etc.); b) riqualificazione dell'arredo urbano; c)creazione di un centro commerciale naturale (anch'esso integrato perché il problema del commercio non è solo legato al centro della città).

26/11/2003





        
  



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