Tentativo di evitare una retrocessione annunciata
Acquaviva Picena | Il direttore generale della squadra, Angelo De Angelis, fa il punto della situazione.
di Pino Capasso
E' ancora vivo nell'animo dei tifosi dell'Acquaviva Calcio il prodigarsi della società nel tentativo di evitare una retrocessione annunciata. Per gli sportivi non è un bel momento veder retrocedere la squadra del cuore. Nel calcio queste cose, purtroppo, succedono solo però che non bisogna farne un dramma. L'augurio, per tutti, è che quest'anno la squadra torni in Promozione. E se il buongiorno si vede dal mattino, i presupposti ci sono tutti. I ragazzi in quest'avvio di stagione stanno rispondendo bene e quindi sperare non è utopia.
Di questo ed altro, ne parliamo con il direttore generale Angelo De Angelis.
Chi è Angelo De Angelis?
" Sono una persona che da trent'anni seguo il calcio dilettantistico che poi è quello che mi sta più a cuore, esclama il nostro interlocutore. Da ex calciatore sono nell'ambiente dei dilettanti da oltre vent'anni e nel bene e nel male, seguo l'Acquaviva Calcio ".
A livello di calcio dilettante, cosa state facendo per i giovani?:
" In primis nostro intento è quello di tenere i ragazzi lontano da pericolose avventure. In secondo luogo, dare a loro una buona preparazione calcistica non solo, ma anche educativa. Soprattutto per il loro futuro sia di calciatore sia di uomini. Non a caso e senza il presidente Vincenzo Mora, l'Acquaviva Calcio non avrebbe raggiunto certi livelli. Ha creato un centro sportivo riservato ai giovani che vogliono praticare il calcio ".
Siete retrocessi in prima categoria ed in classifica figurate fra coloro che son sospesi:
" Siamo retrocessi, nostro malgrado. Nostro intento è disputare un campionato puntando sul mix esperti - giovani di cui il 25 percento giocatori d'esperienza mentre il 75 per cento di giovani di belle speranze. Molti di loro sono già maturi per cimentarsi a livello di prima categoria e grazie a loro possiamo dire di essere competitivi. In definitiva, il futuro dell'Acquaviva Calcio sono loro ".
Se lei potesse, cosa suggerirebbe agli organi federali per migliorare il calcio dilettantistico?:
" Non spetta a me dare suggerimenti. In ogni modo, se proprio devo farlo, esternerò il mio punto di vista che poi è quello che mi preme di più e cioè il problema dei fuori quota valido per tutte le categorie: non far giocare giocatori che sono molto avanti con gli anni. In parole povere, io suggerirei la presenza in squadra due o tre giocatori di età inferiore ai trent'anni ed il rimanente tutti giovani ".
Infine, ai tifosi cosa vuol dire dopo la delusione dello scorso campionato:
" Sono cose che succedono, purtroppo. A loro dico di seguire più da vicino i campionati dilettanti, invece di starsene seduti davanti alla Tv a seguire il calcio professionistico che sarà bello fin che si vuole, ma non sarà mai interessante come quello dilettante ".
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26/11/2003
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