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Forte dissenso contro la bozza di decreto sulla scuola di base

| ANCONA - Rappresentanti del "Coordinamento nazionale difesa del tempo pieno prolungato" ricevuti da Secchiaroli.

Già raccolte 1500 firme contro l'approvazione. Manifestazione il 29 a Roma e Bologna

Una delegazione di rappresentanti Coordinamento Nazionale in difesa del Tempo Pieno e Prolungato della Provincia di Pesaro,  in particolare dai Comuni di Pergola, Saltara, Fano, Mondavio e Pesaro, è stata ricevuta ieri dall'assessore regionale all'Istruzione e diritto allo studio,  Marcello Secchiaroli.

L'incontro è stato chiesto  per manifestare un forte dissenso in merito alla bozza di decreto legislativo concernente la definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione ai sensi della Legge 28 marzo 2003, n. 53. Nel corso dell'incontro, a cui ha partecipato anche  la Consigliera Regionale Adriana Mollaroli, la delegazione ha esposto le preoccupazioni delle famiglie e degli insegnanti in merito alle novità che potranno essere introdotte nella scuola di base con l'approvazione del decreto.

In particolare i timori vertono sull'abolizione del tempo pieno e la riduzione generalizzata del tempo scuola: la bozza di decreto applicativo riduce infatti di a 27 ore il tempo scuola e prevede 3 ore facoltative per le quale le famiglie degli alunni hanno facoltà di decisione. Per le tre ore non sono previsti ulteriori finanziamenti per cui i costi ricadranno interamente sugli Enti territoriali e sulle famiglie.

Altra preoccupazione è, inoltre , relativa all'orario che non comprende il tempo eventualmente dedicato alla mensa per cui non è prevista l'assistenza dei docenti, mentre finora il tempo mensa è stato considerato un tempo educativo e parte integrante dell'orario scolastico.

 L'assessore Secchiaroli, condividendo pienamente le valutazioni sottolineate dai componenti del gruppo, ha assicurato il pieno appoggio della Regione alle loro rivendicazioni. Secchiaroli ha anche spiegato che il coordinamento Nazionale degli assessori regionali all'istruzione, ha predisposto ed approvato un documento  che contesta la proposta del decreto attuativo della legge di riforma della scuola, mettendo in evidenza anche altri punti critici, come ad esempio , il mancato richiamo all'obbligo costituzionale, di cui all'art. 34, che prevede per almeno otto anni l'obbligatorietà e la gratuità della scuola.

L'obbligo scolastico - ha  rilevato Secchiaroli - è  per definizione esigibile e sanzionabile, mentre lo schema di decreto non reca previsione di sanzioni per il mancato esercizio dell'obbligo/diritto-dovere all'istruzione.

La delegazione ha anche comunicato all'assessore la raccolta di circa 1500 firme contro l'approvazione del decreto,chiedendo l'impegno della Regione affinché in sede di  "Conferenza dei presidenti delle Regioni", il testo predisposto dal Ministero venga respinto ed emendato anche con le loro richieste. Una forte mobilitazione, dunque, contro il decreto, che  si esprimerà anche il  29 novembre  a Roma e a Bologna dove si terranno due manifestazioni nazionali.

Al termine dell'incontro l'assessore Secchiaroli e la consigliera Mollaroli hanno garantito tutto il loro appoggio, a partire dalla mozione già presentata in Consiglio Regionale per esprimere contrarietà al decreto ministeriale in questione.

27/11/2003





        
  



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