Lapide in memoria del maresciallo Nardone e del carabiniere Ceci: la cerimonia
San Benedetto del Tronto | Piazza Nardone gremita di rappresentanze di Carabinieri, autorità civili, scolaresche. Apposte corone ai monumenti cittadini ai caduti
di Giovanni Desideri
Una piazza Nardone tirata a lucido, con varie rappresentanze di sezioni dell'Associazione Nazionale Carabinieri e delle Benemerite (da Marche, Abruzzo, Molise), dei Bersaglieri, dell'ANPI, dei Comuni limitrofi a San Benedetto, di scolaresche, tutti con gonfaloni, ha ospitato stamattina (sabato 29 novembre) l'inaugurazione di una nuova e ben più visibile lapide in onore del maresciallo Luciano Nardone e del carabiniere Isaia Ceci, uccisi dai nazisti il 28 novembre 1943.
Il monumento è in travertino (basamento grezzo più lapide) ed è stato realizzato dall'architetto Piernicola Cocchiaro, con un'iscrizione in bassorilievo, scritta dal prof. Ugo Marinangeli.
Cerimonia "riuscitissima" e soleggiata, alla quale ha preso parte anche la figlia di Nardone, Francesca. Subito prima, alle 11, era stata celebrata una messa commemorativa dal vescovo Gestori nella cattedrale della Madonna della Marina.
In mattinata invece, a partire dalle 9, erano state apposte corone di fiori presso i monumenti cittadini: quello a Salvo D'Acquisto sul lungomare di Porto d'Ascoli, quello a Elio Fileni al Ponterotto e quello ai caduti in guerra, in viale Secondo Moretti.
La scenografia offerta dal luogo, dal drappello del Comando Provinciale dei Carabinieri che ha reso omaggio al comandante regionale dell'Arma, generale Antonio Reo, era completata dal presenza di una lunga teoria di autorità civili, militari e religiose (il vescovo Gestori): oltre ai generali Onorati e Massaro (figlio di Angelo, che sostituì Nardone dal '43 al '46), al comandante provinciale Minniti e a quello della locale compagnia Dellegrazie, il commissario di Polizia Patrizia Carosi, il comandante della Guardia di Finanza De Chiara, il comandante della Capitaneria di Porto Pajno, il comandante provinciale della Guardia Forestale Ricci.
Naturalmente le autorità civili: dal sindaco Martinelli accompagnato dagli assessori Gabrielli (cultura) Poli (lavori pubblici) e Latini (ambiente), all'onorevole Scaltritti, dal presidente della Provincia Colonnella ai rappresentanti dei Comuni limitrofi.
Cerimonia sobria e senza retorica, come lo stesso arredo della piazza, oggi completato con aiuole con piante e fiori. Le stesse allocuzioni delle autorità (del sindaco Martinelli, del generale Onorati, ispettore regionale Anc, del generale Reo e della signora Nardone) hanno elogiato il gesto di Nardone e Ceci, il legame tra la città e l'Arma, il sacrificio dei Carabinieri ancora oggi, in Iraq. Infine il sentito applauso nel momento in cui la lapide è stata scoperta.
Le celebrazioni degli ultimi due giorni si sono quindi concluse con il pranzo sociale dell'Associazione Nazionale Carabinieri.
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29/11/2003
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