Nei giorni di sabato 15 e domenica 16 novembre si è svolto presso l'hotel Calabresi di San Benedetto il "Week-end della cittadinanza attiva", incontro tra i  responsabili del movimento "Cittadinanzattiva" delle Regioni Abruzzo e Marche, alla presenza del segretario nazionale e co-fondatrice del movimento Teresa Petrangolini, del segretario per le Marche Rocco Sannicandro e del responsabile per San Benedetto, Raffaele Travaglini.

Nel corso dell'incontro la Petrangolini ha ripercorso in breve la storia del movimento, costituitosi nel 1978 a Roma, sotto la formula di "movimento federativo democratico". Il suo scopo era ed è quello di rivendicare diritti fondamentali disattesi e calpestati, per aumentare la capacità di autotutela dei singoli e dei gruppi e per allargare gli spazi per l'esercizio di poteri e responsabilità civiche finalizzati alla cura del bene della collettività.

"Concretamente, ci spiega Travaglini, siamo presenti a San Benedetto tramite due delle "reti", come noi le chiamiamo, in cui il movimento è articolato: il "Tribunale dei diritti del malato" o "Tdm", presso il Pronto Soccorso dell'ospedale civile, aperto il lunedì, mercoledì, venerdì, dalle 10,30 alle 12,00 e la rete dei "Procuratori dei cittadini", un organismo di tutela dei diritti dei cittadini e di promozione della partecipazione civica, che opera in tre settori: servizi di interesse generale, pubblica amministrazione e fornitura di beni e servizi ai consumatori e agli utenti. Le nostre consulenze sono gratuite e preludono a eventuali azioni legali per la difesa dei diritti o ad accordi extragiudiziali".

"Il nostro movimento, prosegue la Petrangolini, conta in Italia 50 mila iscritti e può contare su 28 partnership con analoghi movimenti in Paesi europei e dell'Europa dell'est. Il referente internazionale è Giovanni Moro, il figlio dello statista ucciso. Quanto ai nostri finanziamenti, in parte ne traiamo dalla sponsorizzazione di una quarantina di aziende, in parte con l'autofinanziamento, anche se per iscriversi al nostro movimento non è richiesta una quota associativa. A livello nazionale stiamo promuovendo in questo momento una campagna per migliorare le condizioni che le banche applicano ai loro clienti, soprattutto dal lato della trasparenza. Ci stiamo anche occupando di barriere architettoniche e di responsabilità sociale dell'impresa".

"Complessivamente, conclude Travaglini, operiamo attraverso quattro reti. Oltre alle due che ho già citato, in altre città d'Italia operiamo attraverso "Scuole di cittadinanza attiva" e la rete "Giustizia per i diritti", quest'ultima in fase di costituzione anche qui da noi. Per costituire una di queste reti è necessario disporre di almeno 50 aderenti. A San Benedetto siamo 80, pur non avendo per il momento una vera e propria sede. Una particolarità del nostro movimento è che non accettiamo politici. Poi alla nostra attività sono interessate sia le imprese sia la Pubblica Amministrazione, che a volte ricorrono alle indagini d'opinione che realizziamo per conoscere l'orientamento delle persone su determinati argomenti. Ma il nostro scopo fondamentale resta quello della difesa dei diritti dei cittadini".