Andrea Mandorlini giocava con l'Ascoli quando io ero ancora una bambina e ricordo il riccioluto difensore come tra i miei preferiti preceduto dal biondo barbuto Enrico Nicolini. Oggi torna da ex come allenatore della capolista Atalanta. Mica vorrà far del male proprio ai suoi vecchi colori…i punti per tornare in serie A ci sarà tempo di prenderli anche in altri campi. E per la serie "lu piagne è mezza partita" mi sono diretta come al solito al Del Duca.

Sulla panchina mister Ammazzalorso al posto della meteora Dominissini, per l'argentino nemmeno un coro, un applauso, uno striscione di benvenuto, niente!

Un Ascoli spumeggiante comincia la gara, per nulla intimorito dalla temibile squadra bergamasca.

Indiavolato Inacio Joao Batista Pià (è una persona sola) è l'ex del match e pare abbastanza invasato anche oggi per regalare al pubblico i suoi ghirigori e zig-zaghetti in giro per la difesa avversaria. Ogni volta, però, cade innanzi al solito difensore e dopo l'ennesimo capitombolo capisco il perché, indiavolato è sensibile al fascino di un Gonnella…eh sì, è proprio vero che le donne fanno girare il mondo!

Ehi, Ignazietto sveglia, malgrado il nome questo è un uomo! Ripresosi dall'impapimento iniziale lo vediamo gingillarsi per l'area neroazzurra col pallone tra i piedi attorniato dai soliti 4 giocatori atalantini. Gli altri compagni incantati dalle prodezze del brasiliano tuttofare rimangono a bocca aperta a guardare quello che riesce a concludere. Cavallopazzo Di Venanzio nel frattempo ha piazzato il banchetto a centrocampo e riscuote le scommesse: paga a 10 il passaggio smarcante all'attaccante accorrente. Panteranera si avvicina alla succursale SNAI mentre l'indiavolato passa la palla al centro dell'area e chi se l'aspettava… da qui gli insulti di Di Venanzio che deve iniziare a pagare: Savini, Cristiano, Brevi, Micillo, Fontana, Coppola, Zoppetti, la moglie di Ignazietto, la zia di Ignazietto, il cugino, il fratello, la sorella, il cognato, la cognata …

Il gioco dei nostri appare un po' più fluido anche grazie alle incursioni sulla fascia del gioiellino di difesa Mirko Savini che quando non è impegnato a frenare le folli corse di Gautieri si affaccia nella metà campo avversaria. Per non parlare dell'onnipresente, onnisciente, onniveggente onnitutto Brevi che appunto non si fa scappare una virgola.

Momento da libro Cuore quando Garrone Fontana corre in soccorso del dolorante Montini Bellini che esce in barella e abbandona la gara.

Secondo tempo, stessa antifona.

L'Atalanta è una squadra coriacea che è coperta q. b. ma pungente al momento giusto con Budan e Gautieri e non mi fate neppure citare il numero 26, appunto "gente trista nominata e vista!" Gol di Eugenio Finardi ehm, scusate Alex Pinardi.

Ma il Picchio oggi non ci sta e dopo appena 1 minuto con il Capitano zittisce ogni velleità di vittoria dell'undici di Mandorlini. 1 a 1. E guai a chi parla!

Qualche giro di orologio e Panteranera di fronte al portiere Taibi non sa quale sia il piede giusto per tirare, il destro? no è meglio il sinistro, e se invece provassi con il destro? no il sinistro è il mio piede, ma forse col destro lo spiazzerei…gong tempo scaduto!

Esce il pantera ed entra el pampa.

La storia rimane la stessa tranne l'unica incursione di uno stanchissimo Inacio che preso da crisi di identità non sa più dove tirare.

La partita si addormenta a dieci minuti dalla fine e noi siamo ben contenti di tornare a dormire sonni tranquilli, perché se il buon giorno si vede dal mattino con questo allenatore il Grizzly della retrocessione, almeno per il nome, si terrà molto lontano.