Terremoto in Forza Italia
| ANCONA - Esodo dal partito verso Alleanza Popolare-Udeur con la benedizione dell'onorevole Bertucci. David Favia ed alcuni consiglieri comunali lasciano delusi "Seguiamo un ideale di moderazione".
Per seguire l'ideale di un partito moderato e di centro. E' questa la motivazione che ha spinto il consigliere regionale di Forza Italia, David Favia,ed una classe dirigente forte di oltre 2 mila iscritti, a lasciare il primo partito delle Marche. Ed approdare ad Alleanza Popolare-Udeur.
Sebbene già annunciato, il vero e proprio terremoto politico si è verificato ieri mattina.
Nel corso di una conferenza stampa nella sala del Consiglio Regionale di Ancona che è stata aperta dall'onorevole Maurizio Bertucci. Egli fu il primo nome eccellente che si unì a Mastella ed oggi a Martinazzoli, lasciando le fila del centrodestra per passare al centrosinistra. E in queste settimane molti amici marchigiani, lo hanno seguito o presto lo seguiranno. Si tratta di numerosissimi rappresentanti regionali a vario livello del partito di Berlusconi.
"Lascio Forza Italia con grande sofferenza" ha spiegato il consigliere. "Perché si sono traditi i nostri ideali di centro con l'appiattimento sugli opposti estremismi. E specialmente per l'innaturale connubio con la Lega". La nostra è una decisione condivisa non per opportunismo di singoli, ma per seguire un'idea. E' un gruppo di amici che la affrontano come una sfida per l'ideale".
Oltre al consigliere regionale anche un consigliere provinciale, 10 consiglieri comunali ed un nutrito gruppo di dirigenti, candidatia vario titolo, esponenti del mondo dell'imprenditoria e della società civile, hanno condiviso questo progetto. Tutti erano presenti, ieri mattina anche con i due ex assessori comunali di importanti città come San Benedetto del Tronto e Montegranaro che hanno per primi seguito il nuovo corso. Tutti accomunati dal desiderio di far ritornare al centro la politica. Il nuovo partito infatti non si pone l'obiettivo di erodere consensi alla Margherita, quanto piuttosto di tutelare i propri elettori da una svolta radicalista non in sintonia con la storia personale ed i valori espressi.
"Noi siamo rimasti fermi, al centro, con l'intento di garantire la nostra dignità". Ha spiegato Favia "Non abdicando al nostro credo politico e andando ad occupare quegli spazi vuoti che Forza Italia ha lasciato con il suo spostamento. Così ci ha traditi. Con una politica di iperliberismo, con la nefasta Legge Gasparri, con lo scandaloso dominio dei segretari, con la proibizione di parlare del post Berlusconi, si stanno infatti abbassando i livelli di solidarietà. Oltre ad aver commesso gravissimi errori gestionali".
"Con noi nelle Marche Forza Italia era diventato il primo partito su quote che neppure la Democrazia Cristiana di Gasperi o Forlani aveva toccato. Con una serie di scelte scellerate qui ha deciso di perdere" ha aggiunto Bertucci.
"Non siamo noi i voltagabbana" ha tenuto a precisare l'onorevole Bertucci per tutti. "Perché qui si lascia il più grande partito italiano con tutti i benefici che questo comporta, per dare concretezza ad una piccola isola che vuole crescere".
Il nuovo partito ha voluto darsi alcune parole d'ordine."Partecipare, discutere e decidere" che prendono il posto di "credere obbedire combattere". E ciò per recuperare anche in politica "una dimensione etica dell'agire" come ha spiegato il commissario straordinario di Ascoli Piceno l'avvocato Gabriella Ceneri. "Ci collochiamo fin d'ora" ha infine concluso Favia "nella maggioranza amministrativa delle Marche con spirito costruttivo e propositivo, nel caso anche critico ma per spronare al bene della collettività mettendo a servizio le nostre competenze e la nostra voglia di fare".
Il primo banco di prova saranno ora le elezioni provinciali della prossima primavera.
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13/12/2003
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