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Area artigianale non utilizzata

Force | La gente, a giusta ragione, si chiede il perché del perdurare di una situazione ad oggi senza sbocchi.

di Giuseppe Capasso

 Dell'area industriale o artigianale (se volete) di Force se ne parla da anni. Fino ad oggi nessuno, salvo gli interessati, è riuscito a capire come stiano effettivamente le cose. La gente, a giusta ragione si chiede il perché del perdurare di una situazione ad oggi senza sbocchi se non paradossale per la sua atipicità contestuale. L'area in questione sorge a Quinzano frazione del capoluogo. Alle origini sarebbe servita a creare un centro artigianale con ben nove capannoni da destinare per l'appunto agli artigiani. Iniziativa, quanto mai lodevole, per i benefici che ne sarebbero derivati ed in particolare per i nuovi posti di lavoro che si sarebbero venuti a creare. Per chi sa quali reconditi motivi, la piacevole iniziativa è rimasta lettera morta ovvero non se nè più parlato.

Rimane il solo fatto che esiste questa area che l'Ente forcese sta pagando senza che nessuno possa usufruirne. Perché? E' l'interrogativo che la gente si pone e che vorrebbe che qualcuno dei politici che si sono susseguiti presso l'Ente forcese si facesse avanti per chiarire, una volta per sempre, quali i motivi o le ragioni del mancato realizzo di quest'area artigianale. Di chiacchiere se ne fanno tante, ma poco attendibili proprio per la mancanza di dati effettivi. Solo supposizioni che non sempre trovano credito presso l'opinione pubblica. Abbiamo, così, sentito il Sindaco Marziali con la speranza d'avere notizie più attendibili. Sindaco Marziali, a cosa sarebbe servita l'area Grassi?: " L'area in questione era destinata ad attività artigianali, replica il primo cittadino.

C'erano tutti i presupposti per lo sviluppo del paese che come sappiamo è a conduzione agricola ". Come mai manca di una scrittura privata?: " Tutto è rimasto in sospeso perché all'epoca la scrittura privata risultò anomala. Non si è mai riusciti a trovare una soluzione. Questa è una delle ragioni che penalizza l'Ente ". Secondo lei, come pensa che si possa risolvere questo caso che sa dell'incredibile?: " Posso affermare che la pratica è in mano al legale per definire, se possibile, l'iter per una sanatoria in base alla nuova legge su gli espropri ". Abbiamo volutamente parlarne con la speranza che ci sia un seguito che dia ai cittadini una risposta convincente. Questo per dovere di cronaca.

15/12/2003





        
  



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